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Bascherdeis a rischio, l’appello di Molinari: «Servono volontari»
L’appello di Gian Luigi Molinari: “Parliamo di cose serie, il Bascherdeis. Occorre dare una mano al gruppo storico che lo ha creato, coccolato e costruito. Altrimenti il Festival terminerà e torneremo a parlarne come un bel ricordo, ucciso dalla noia e dell’indifferenza” (Foto di Carlo Braccio)
Gli artisti di strada potrebbero non tornare più a Vernasca. Il consigliere regionale ed ex sindaco del paese Gian Luigi Molinari, infatti, ha diffuso questo appello: “Parliamo di cose serie, il Bascherdeis. Occorre dare una mano al gruppo storico che lo ha creato, coccolato e costruito. Ho bisogno di sapere chi ha il cuore e l’anima per passare dalle parole ai fatti ed entrare in punta di piedi, gratuitamente e con tanto entusiasmo, nell’organizzazione del Festival. Per capire se ci sono ancora le basi e la voglia di fare. Altrimenti il Festival terminerà e torneremo a parlarne come un bel ricordo, ucciso dalla noia e dell’indifferenza”.
La tredicesima edizione di Bascherdeis si è svolta la scorsa estate, dal 28 al 30 luglio 2017, con il sostegno di una decina di sponsor privati e due partner istituzionali (Regione Emilia-Romagna e Fondazione di Piacenza e Vigevano). Ancora una volta, ha vantato un pubblico internazionale, tante famiglie e un vastissimo repertorio di artisti di strada di ogni genere: acrobati, giocolieri, dominatori del fuoco, musicisti, clown. Tre giorni interamente dedicati all’arte, arricchiti dalle performance di alcuni tra i più eclettici buskers mondiali, in una location invidiabile: il borgo di Vernasca, un enorme palcoscenico naturale di oltre 10mila metri quadrati. L’organizzazione è in mano all’associazione “Appennino Cultura”.
Contattato telefonicamente, Molinari ha specificato che «entro la fine di marzo bisognerà trovare nuove forze organizzative che, nell’ambito del volontariato, sappiano amalgamarsi umilmente con i fondatori storici del Bascherdeis, creando un ponte col futuro. Il Festival è nato durante il mio mandato da primo cittadino, insieme a Sergio Copelli, Germano Passera e Andrea Nicoli. Ho sempre invitato le istituzioni a proseguire su questa strada, indipendentemente dal colore politico. È normale che, dopo diversi anni, i coordinatori dell’evento prendano direzioni diverse. Adesso, però, si corre il rischio di non avere un “cambio al timone” per garantire la continuazione dell’appuntamento. L’organizzazione è faticosa: si devono curare i rapporti con gli artisti, le associazioni e, soprattutto, col territorio. L’aspetto finanziario non ha mai rappresentato un problema ingente, grazie al volontariato e ai costi ammortizzati dalle entrate degli stand gastronomici. Mettiamo da parte l’individualismo e tuteliamo il Bascherdeis».