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“Il buio è così confortante”. I testi di Manuela Cornelli, che ha vinto l’anoressia

Ecco l’ultimo testo autobiografico di Manuela Cornelli, una ragazza che convissuto con l’anoressia e che oggi, dopo dieci anni di lotta, n’è uscita alla grande, accettando di condividere le riflessioni di diciassette anni fa con i lettori di Sportello Quotidiano.

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La pace, la pace… non la trovi. Pensi, pensi e pensi, fai, rifai, disfi tutto e ripensi, ricominci. Non parli e così il tuo monologo interiore è continuo, eterno, straziante. Mille risposte a cento domande, cento risposte a mille domande… e scavi, scavi con le unghie fino a svuotarti. Cerca, cerca e fai finta di non vedere quello che gli altri vorrebbero che tu vedessi. Un’ombra sottile che ti avvolge ogni giorno, prendila e consumala. Mangiala quell’ombra, vomitala. Fuori c’è il sole, hai visto? Stai attenta e scappa dalla sua luce. Non la voglio sul mio corpo quella luce, cacciala. Brava. Il buio è così caldo, il buio è così confortante. Dormi ora, tutto passa più in fretta. Dormi ora, riposa.

Manuela Cornelli

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«Affrontai gli ultimi due anni di scuola superiore in piena anoressia. Nel 1998, durante l’esame di maturità, pesavo trentacinque chili. Mangiare solo una mela al giorno, rifiutando il pranzo e la cena, mi conferiva il potere di modellare il mio aspetto e di assumere la mia forma. Cioè una non-forma». Con i lettori di Sportello Quotidiano, ha accettato di condividere i racconti autobiografici sull'apparenza scritti agli inizi del Duemila, durante la lotta con l'anoressia.