cultura
Domenica apre al pubblico la Salita al Pordenone in Santa Maria di Campagna
Per la prima volta si potranno ammirare, stando alla loro stessa altezza, gli affreschi della cupola maggiore realizzati dal Pordenone, grazie a un camminamento che porta a una galleria circolare aperta sull’esterno della città, con vista panoramica a 360 gradi. Gli organizzatori sottolineano che l’evento non beneficia di contributi pubblici né della comunità.
Domenica 4 marzo aprirà al pubblico la Salita al Pordenone, progetto di valorizzazione della Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza. Un evento (chiusura il 10 giugno) organizzato dalla Banca di Piacenza in collaborazione con il Comune (proprietario della Basilica) e il Convento dei Frati Minori Osservanti (che della chiesa sono i custodi) con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Per la prima volta sarà possibile ammirare gli affreschi pordenoniani della Cupola maggiore del tempio voluto da papa Clemente VII (finito di costruire, su progetto di Alessio Tramello, nel 1528) stando “in quota” ed alla loro stessa altezza, grazie a una galleria circolare percorribile da più persone, aperta sull’esterno della città con vista panoramica a 360 gradi.
La cupola sarà raggiungibile attraverso un camminamento – anticamente utilizzato solo a fini manutentivi – recuperato e messo in sicurezza dalla Banca di Piacenza seguendo le indicazioni della Sovrintendenza. Il percorso, un tempo accidentato, veniva comunque utilizzato, fin dal XVII secolo, da numerosi artisti, non solo piacentini, desiderosi di ammirare da vicino gli affreschi anche al fine di trarne ispirazione; pittori e scultori, ma anche studenti di accademie e istituti d’arte, hanno sostato a più riprese nella cupola (alcuni vi scrissero anche il loro cognome con graffiti tuttora visibili). Ed è proprio per questo che il percorso è stato battezzato “il camminamento degli artisti”. La Salita è stata dotata di un assito-piazzola dove i visitatori potranno sostare ricevendo informazioni, oltre che da pannelli illustrati, da guide reclutate tra studenti e neolaureati. Approfondimenti sull’artista friulano, ma anche sulla storia della Basilica, sorta dove prima insisteva una chiesuola dedicata alla Madonna, nell’ambito di un grande spiazzo dove si svolse, poco dopo l’anno mille, un Concilio nel corso del quale Urbano II preannunciò la prima Crociata. L’area di sosta si è resa necessaria perché il camminamento è unico e va quindi utilizzato sia in salita che in discesa.
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L’opera del Pordenone
Giovanni Antonio de’ Sacchis (così si chiamava l’artista nato a Pordenone nel 1483 e morto a Ferrara nel 1539) affresca la cupola di Santa Maria di Campagna tra il 1530 e il 1535, dopo che nel 1522 aveva terminato il ciclo di affreschi dedicati alla Passione di Cristo nella cattedrale di Cremona e – siamo nel 1529 – affrescato la cappella Pallavicino a Cortemaggiore, in provincia di Piacenza. La cupola della Basilica piacentina è, a parere di Vittorio Sgarbi, “l’opera forse più importante del Pordenone, in puro stile michelangiolesco”. Il de’ Sacchis non porta però a termine il ciclo di affreschi della cupola; lesene, tamburo e pennacchi sono affidati a Bernardino Gatti, detto il Sojaro. Pordenone realizza altre importanti opere in Santa Maria di Campagna: la cappella di Santa Caterina (1530- 1532), la cappella della Natività o dei Magi (1532-1536), Sant’Agostino (1535).
La Salita si pone come obiettivo la valorizzazione di Santa Maria di Campagna come “crocevia di artisti”. Oltre ai lavori del Pordenone, infatti, sono presenti opere di Guercino, Ignazio Stern, Antonio Campi, capolavori che ispirarono Luigi Miradori, detto il Genovesino, vissuto a Piacenza tra il 1632 e il 1635. L’evento – così concepito – s’inquadra in un contesto scientifico unitario con Piacenza crocevia di pellegrini, mercanti e banchieri: un crocevia a più titoli che la Banca di Piacenza valorizzerà negli anni a venire.
Gli eventi collaterali alla Salita al Pordenone
Collegate all’evento Salita al Pordenone, l’Istituto di credito organizzerà a Palazzo Galli (via Mazzini, 14, Piacenza) le mostre Il Genovesino e Piacenza e I nuovi Ghittoni e i disegni della collezione Banca di Piacenza, visitabili (anche in giorni separati) acquistando il biglietto della Salita.
La città di Piacenza, inoltre, offrirà in contemporanea – a piacentini e forestieri – la possibilità di salire (o risalire) all’altezza di affreschi di prim’ordine di diversi artisti (Guercino, Pordenone, Sojaro). Una contemporaneità che rappresenta un primato assoluto, finora ineguagliato nel nostro Paese e, forse, anche all’estero. Il biglietto d’ingresso alla Salita, infatti, consentirà l’accesso a prezzo ridotto alla mostra I misteri della Cattedrale. Meraviglie nel labirinto del sapere, che comprende anche la Salita alla cupola del Guercino nel Duomo di Piacenza. Allo stesso modo, l’acquisto del biglietto per la mostra in Duomo darà diritto all’ingresso alla Salita al Pordenone a prezzo ridotto.
La manifestazione si estenderà – oltre che alla città di Pordenone e provincia – ai territori di Cortemaggiore, Monticelli e Cremona, custodi di tesori artistici direttamente o indirettamente collegati con il grande artista friulano. Nei rispettivi centri verranno organizzate iniziative legate al Pordenone e, da marzo a giugno, ogni sabato, la Banca di Piacenza organizzerà un servizio di bus navetta con visita guidata ai capolavori pordenoniani.
Il 19 maggio, in occasione della giornata europea Notte dei musei, la Salita al Pordenone e le altre mostre collaterali a Piacenza, le visite a Cortemaggiore, Monticelli e Cremona saranno in notturna, dalle 21 alle 24.
Saranno tantissimi gli appuntamenti che arricchiranno l’evento durante tutta la durata dello stesso. Conferenze (anche con Vittorio Sgarbi), concerti e celebrazioni religiose. Con l’artista friulano ci si potrà divertire anche cimentandosi con l’enigmistica. La Banca di Piacenza ha, infatti, realizzato un opuscolo a distribuzione gratuita (Giochi in tasca) con cruciverba a tema pordenoniano. Il profeta del manierismo, come lo definisce Vittorio Sgarbi, finirà anche a tavola: in molti ristoranti piacentini sarà possibile gustare il menu del Pordenone a prezzo convenzionato.
Per la particolare occasione e limitatamente al periodo dei tre mesi circa di durata della Salita, potrà essere aperto alla Banca il Conto Pordenonino, un conto corrente dedicato con finanziamento a tasso agevolato per l’acquisto di opere d’arte, polizza “Artas art” di Helvetia Assicurazioni a condizioni agevolate per rischio furto e danneggiamento di opere d’arte, promozioni sugli abbonamenti alle riviste Arte, Antiquariato, e Il Giornale dell’Arte.
La Salita al Pordenone verrà presentata in anteprima alla stampa venerdì 2 marzo, a partire dalle 11, direttamente in Santa Maria di Campagna con possibilità di compiere la Salita alla cupola; e sarà inaugurata sabato 3 marzo in Basilica, sempre alle 11. La manifestazione – dopo la visita guidata alle opere del Pordenone, del Guercino e dello Stern presenti in Basilica – si concluderà con l’esibizione del coro Tyrtarion dell’Accademia Vivarium novum. Alle 16, a Palazzo Galli, taglio del nastro anche per le mostre Genovesino e Piacenza e I nuovi Ghittoni e i disegni della collezione Banca di Piacenza, concluso con un momento musicale a cura degli Enerbia.
Tutte le informazioni e gli aggiornamenti riguardanti la Salita al Pordenone, le mostre sul Genovesino e I nuovi Ghittoni e gli eventi collaterali si potranno trovare sul sito www.salitaalpordenone.it.