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«Abbiamo un sogno: un pulmino». Gli ospiti della Pellegrina lanciano un appello su Internet

«Vengo anch’io». Con questo desiderio espresso dagli ospiti malati di Aids della Pellegrina, l’associazione “La Ricerca” ha battezzato un nuovo progetto di raccolta fondi su Internet. L’obiettivo è raccogliere 14.000 euro per attrezzare un automezzo per il trasporto disabili. 

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«Vengo anch’io». Con questo desiderio espresso dagli ospiti della casa accoglienza malati di aids “Don Venturini” – «abbiamo un sogno: un pullmino tutto nostro per poterci muovere come le altre persone» -,  l’associazione “La Ricerca” ha battezzato un nuovo progetto di raccolta fondi su Internet. L’obiettivo è raccogliere 14.000 euro, somma necessaria per attrezzare per loro un automezzo per il trasporto disabili.

Si tratta della prima esperienza che l’associazione sta sperimentando di crowdfunding, termine inglese con cui si indica la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da organizzazioni non profit. Su un apposito portale, denominato più precisamente piattaforma, viene presentato il progetto con illustrate tutte le informazioni  e le modalità necessarie per poter effettuare la donazione (si parte da un minimo di 10 euro). Basta un clic. La piattaforma a cui si è affidata l’associazione “La Ricerca” si chiama Rete del Dono (anche sull’homepage del sito www.laricerca.net è possibile trovare una finestra su cui cliccare per accedere direttamente alla pagina del crowdfunding pro-pullmino).

Finora per assicurare agli ospiti della “Pellegrina” almeno gli spostamenti a lunga distanza, “La Ricerca” ha utilizzato il pulmino che da circa quindici anni viene condiviso da tutte le strutture che gestisce sul territorio. Di qui il tentativo di provare ad acquistarne uno ad hoc con l’auspicio di poter ricevere sostegno finanziario per attrezzarlo. «Per noi – si legge nel messaggio che gli ospiti della casa hanno lanciato online – pulmino significa libertà, la libertà di potersi muovere come gli altri. Abbiamo problemi di salute, tali da complicare anche le cose più semplici, alcuni di noi sono costretti sulla sedia a rotelle, ma l’aids che ha ferito la nostra esistenza, non ha spento il nostro attaccamento alla vita, il nostro bisogno di vita, i nostri interessi, le necessità quotidiane, le passioni, la voglia di stare insieme agli altri. Abitiamo alle porte di Piacenza, in località Pellegrina (strada Agazzana 68), nella casa “Don Venturini”, dove l’associazione “La Ricerca” accoglie e si prende cura di persone come noi malate di Aids, una grande famiglia fatta da bravi educatori professionali, operatori socio-sanitari, infermiere, volontari. Il problema è che non abbiamo alcun mezzo attrezzato adeguatamente per  il trasporto delle persone in carrozzella. Quindi per esigenze vitali, come le periodiche visite mediche, dobbiamo per forza sempre richiedere accompagnamenti a pagamento, che sono a nostro carico, un carico che pesa sulla pensione di invalidità, specie nei periodi in cui bisogna recarsi spesso anche in ospedale. Quanto al resto della nostra quotidianità, senza un mezzo adeguato, siamo giocoforza costretti a limitare le uscite apparentemente meno necessarie, ma per noi altrettanto importanti perché ci consentono di fare vita di comunità, come recarsi in città o nel paese più vicino per bere un caffè al bar in compagnia».

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.