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Studenti del liceo Gioia in Rai per un interessante “dietro le quinte”
La Rai ha aperto le porte agli aspiranti giornalisti radiofonici del domani. Martedì scorso, la redazione di Gioia Web Radio – la prima emittente liceale di Piacenza – ha visitato gli studi regionali dell’emittente.
Gli studi regionali della Rai hanno aperto le porte agli aspiranti giornalisti radiofonici del domani. Martedì scorso, la redazione di Gioia Web Radio – la prima emittente liceale di Piacenza – si è spinta nel capoluogo emiliano-romagnolo per esplorare gli anfratti tecnici di una professione antica e affascinante, sempre più affamata di competenze e duttilità. I ragazzi in trasferta, nell’ambito delle attività di alternanza scuola-lavoro, sono stati accompagnati dall’insegnante Michela Vignola, referente della radio scolastica, e dal coordinatore Matteo Cattadori.
Il direttore Fabrizio Binacchi ha introdotto il tour. «La Rai è una delle emittenti europee più radicate nel territorio. Sono 21 le sedi decentrate nella Penisola. A livello regionale, trasmettiamo tre notiziari al giorno. Le figure chiave sono i giornalisti che ideano i contenuti ed elaborano i testi, i tecnici che si occupano del montaggio e – nel caso della televisione – gli operatori di ripresa. Oggi in tv ci sono troppi talk e poche immagini di qualità». Un dato ha incuriosito i giovani: «Per l’Osservatorio di Pavia, starebbe calando l’attenzione media dei telespettatori e dei radioascoltatori, attualmente compresa tra i ventisette e i quarantatré secondi. Sul web, il tasso di pazienza degli utenti è addirittura di ventisei secondi. Ecco perché i servizi giornalistici devono essere fin da subito incalzanti, alternando spesso il ritmo e spezzando la monotonia», ha suggerito Binacchi.
Anche l’esperto giornalista Marino Cancellari è stato pizzicato dalla redazione di Gioia Web Radio. “Come si prepara un’intervista?”, hanno domandato gli studenti. «Baso le domande sulla mia curiosità. Una curiosità che deve essere fondata e motivata, con una lettura continua dei quotidiani e l’approfondimento delle tematiche. In ogni pezzo», ha sottolineato Cancellari, «non può mancare la notizia».
Il progetto “Rai porte aperte” ha permesso agli aspiranti giornalisti di Piacenza di sperimentare diversi aspetti pratici. Hanno simulato la conduzione del Tg, sedendosi sulla poltrona da presentatore e annunciando le news a telecamere accese. Hanno diretto una puntata radiofonica come speaker. E hanno cercato di orientarsi tra gli infiniti pulsanti della regia, aiutati da tecnici professionisti entusiasti di raccontare il proprio mestiere. Una prova di grande trasparenza, alla quale la Rai invita ad aderire gli insegnanti di tutte le scuole per visite ludico-didattiche nei centri di produzione, nelle sedi regionali e nazionali. A Milano, è possibile entrare nel backstage di “Che fuori tempo che fa” di Fabio Fazio, assistendo alla registrazione della trasmissione.
Lo staff della Rai ha congedato gli studenti lasciando in regalo un microfono di gomma da inviato speciale. E loro impugnandolo, forse per un attimo, si sono immaginati tra qualche anno con un radiomicrofono reale, fuori dal romantico scantinato di viale Risorgimento in cui per ora animano solo le “web frequenze” del liceo Gioia.