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cultura

Cinema all’aperto, Verani (Cinemaniaci) all’assessore Polledri: «Poca chiarezza»

Verani (Cinemaniaci) ribatte all’assessore Polledri: «Non è l’indifferenza o l’ignavia il problema, ma la mancanza di chiarezza. Non riscontriamo garanzie sulla volontà di mantenere come priorità, nel panorama delle proposte culturali, il cinema all’aperto all’Arena Daturi».

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Non torna in bonaccia la discussione sulla ripetizione del “Cinema sotto le stelle” al Daturi. Dopo l’articolo di Sportello Quotidiano del 25 marzo, in cui il presidente di Cinemaniaci Piero Verani ha lamentato il mancato incontro col Comune per organizzare la quindicesima edizione della rassegna cinematografica, si è scatenata una sollevazione popolare. Oltre alle tante opinioni diffuse sui social network e alle lettere recapitate a info@sportelloquotidiano.com, è nata una petizione online in difesa della manifestazione estiva sottoscritta da più di 2mila utenti in meno di quarantott’ore.

Ieri l’altro, l’assessore alla cultura Massimo Polledri ha diffuso una nota stampa con l’obiettivo di placare le polemiche: «Posso comprendere che Arci e Cinemaniaci abbiano l’esigenza di organizzare la rassegna con largo anticipo, ma non accetto che si insinui un atteggiamento, da parte dell’Amministrazione, di ignavia o di indifferenza. Al contrario, il nostro intento è proprio quello di favorire la ricchezza e la pluralità degli eventi culturali in calendario a Piacenza nel periodo estivo. Solo per questo motivo, non è pensabile confermare l’uso esclusivo per una sola manifestazione, senza prima aver considerato tutte le opportunità ricreative che si potranno realizzare. Non appena avremo il quadro completo delle risorse su cui contare potremo far partire il bando specifico, ma sinora non c’erano i presupposti per poter prendere una decisione definitiva».

Oggi Verani (Cinemaniaci) ha ribattuto: «Ci mancherebbe altro che un’amministrazione che candida Piacenza a capitale della cultura sia indifferente al cinema all’aperto. Non lo pensiamo; ci rallegriamo della conferma del dottor Polledri e auguriamo a lui e ai colleghi di dipanare la matassa al più presto. Non è l’indifferenza o l’ignavia il problema, ma la mancanza di chiarezza. E purtroppo anche in questa replica dell’assessore non riscontriamo garanzie sulla volontà di mantenere come priorità, nel panorama delle proposte culturali, il cinema all’aperto all’Arena Daturi che, per inciso, sembra essere la soluzione più economica per un Comune che non ha soldi (come tutti) e comoda per noi che spendiamo energie e tempo per l’organizzazione. Nell’ipotesi di restare al Daturi, cioè l’unica opzione possibile, se coinvolti potremmo spiegare come immaginiamo di poter integrare o meno il cinema con altre attività. In questi giorni abbiamo voluto segnalare un disagio provato nella situazione di stallo nel parlare con le persone e nel pianificare le attività. I piacentini si aspettano una risposta rapida e chiara. Noi non abbiamo detto che il Comune non vuole fare il cinema all’aperto nell’estate 2018, fra due mesi; abbiamo affermato che, allo stato attuale delle cose, il cinema all’aperto è a rischio».

Fornasari (Arci): «Rimane l’incognita sulla fruibilità del Daturi»

Qualche ora prima, su Facebook, Alessandro Fornasari, presidente provinciale di Arci, ha condiviso una lunga riflessione utile a comprendere la natura del “Cinema sotto le stelle”: «Apprendiamo che ci sarà un bando, come peraltro ci fu due anni fa. Un passo avanti. Rimane l’incognita della fruibilità del Daturi. […] La manifestazione, dalla sua nascita nel 2004, è sempre stata resa possibile grazie ad una collaborazione tra Comune di Piacenza, Arci e Cinemaniaci. Una collaborazione che negli anni ha comportato non solo onori, ma anche oneri a carico di tutti i soggetti coinvolti. Se è vero che il Comune negli ultimi anni non contribuiva più direttamente con erogazioni in denaro, occorre però sottolineare che lo stesso si faceva carico di alcuni costi: la fornitura di energia elettrica, la messa a disposizione delle sedie, la cura del verde, la pulizia dei servizi igienici e la predisposizione della struttura dello schermo. Dall’altra parte competeva ad Arci e Cinemaniaci la messa a disposizione di tutta la dotazione tecnologica necessaria, l’organizzazione in toto della rassegna, la comunicazione, la logistica, il personale e, più in generale, la cura quotidiana dell’area interessata. Si tratta quindi di una manifestazione resa possibile grazie alla fattiva collaborazione di entrambe le parti. Alcuni mesi fa abbiamo manifestato all’amministrazione comunale la nostra disponibilità a continuare l’esperienza alle medesime condizioni, né più né meno. Ma l’incertezza sul futuro dell’area e la volontà – a quanto si dice – di ripensare alcune attività ricreative estive all’interno della stessa, ci consegnano oggi questa situazione di stallo. Ora però i tempi si fanno stretti. Per una buona riuscita della manifestazione, nel caso la si volesse riconfermare, occorre mettersi in moto ora. Benché possa sembrare un’iniziativa leggera», ha concluso Fornasari, «organizzare il tutto comporta tempi anche relativamente lunghi: occorre curare gli aspetti tecnici legati alla sicurezza dell’area, prendere contatto con i distributori dei film e con tutti i fornitori, definire gli aspetti logistici e le mansioni del personale e dei volontari coinvolti, preparare la comunicazione, ricercare sponsor e contributi».

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.