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«Risorse inadeguate per Spazio 4. Avventatezza pericolosa di chi amministra»
L’editoriale di Bernardo Carli, ex preside del liceo artistico Cassinari, in merito all’affidamento dell’area comunale in via Manzoni “Spazio 4” (ribattezzata in “Spazio 4.0”) all’associazione Placentia Superba.
Non so se la parola giusta sia “metafora”, “parabola” oppure solo “esempio”. Per praticità, sceglierò quest’ultima per raccontare un episodio di fantasia. Si capirà poi perché.
Tornando al lavoro che ho svolto per tanti anni, voglio organizzare un viaggio per i miei allievi in una città d’arte. Seguendo le regole imposte dalle circolari ministeriali, faccio il programma e richiedo un preventivo a diverse agenzie indicando in modo chiaro le condizioni che ritengo indispensabili per la buona riuscita dell’iniziativa; indico pure prezzo massimo che posso far pagare ai miei studenti. Alla mia richiesta risponde una sola agenzia, forse perché ho chiesto troppo a fronte di un compenso piuttosto basso. Decido di dare l’incarico all’unico concorrente anche se: non mi viene specificato se il viaggio avverrà con un pullman, un’ape o un carro bestiame, e inoltre non mi viene garantito che l’autista abbia la patente o sappia solo andare in bicicletta, e ancora se l’albergo abbia letti a sufficienza, un ristorante e infine che la destinazione sia quella da me indicata. Ho deciso in modo non conforme alla norma e nemmeno al buon senso del padre di famiglia. In questo caso, il mio avventato comportamento mi condurrebbe a una più che motivata denuncia, non tanto da parte di altri concorrenti, che non esistono, ma da parte dei genitori e di chi mi ha dato la patente di Preside.
L’esempio o metafora che sia, poco si discosta da una amara realtà che sta nella cronaca di questi giorni a proposito dell’affidamento della gestione di un centro di aggregazione sociale ad un soggetto pressoché sconosciuto (l’affidamento di Spazio 4 all’associazione Placentia Superba, ndr.). Mi domando come si possa trattare con tanta leggerezza l’erogazione di un sevizio che investe una fascia di popolazione tanto importante quanto “delicata” come sono i giovani.
Solo l’ignoranza più assoluta della materia oggetto potrebbe giustificare tanto pressappochismo. Voglio tuttavia riferire quanto nel merito ho personalmente vissuto. Il primo di febbraio scorso, ho fatto parte di una piccola delegazione di esperti che si è recata a colloquio con il vicesindaco (il sindaco era preso da impegni istituzionali); l’appuntamento era stato richiesto per consegnare un documento a proposito della chiusura di Spazio 4. Facevano parte del gruppo i professori Gromi, Bruzzone oltre a me e al dott. Fornaroli (ex dirigente dell’assessorato alla scuola e alle politiche giovanili), firmatari del documento assieme al Prof. Triani e a chi scrive. In quella occasione i convenuti avevano illustrato il documento costituito da diverse pagine, denso di riferimenti e citazioni scientifiche a sostegno della permanenza di Spazio 4 e addirittura dell’incremento delle risorse indispensabili per garantire un servizio migliore. La Vicesindaco ha ascoltato con molto garbo e fatto osservazioni di vario genere, pur esprimendosi in difesa del bando per la nuova gestione che avrebbe ridisegnato la struttura come luogo di ricreazioni non solo per giovani, ma anche per anziani e famiglie. Lo stesso bando prevedeva attività di diverso genere di animazione e “educative” nei confronti della popolazione giovanile che nella struttura, peraltro bella, avrebbero seguitato a trovare spazio. Insomma, ne sarebbe venuto fuori un luogo nel quale ogni fascia d’età avrebbe potuto trovare iniziative progettate e gestite da personale qualificato.
Il progetto, anche se dai convenuti condiviso solo in parte, in fondo era accettabile, se non vi fosse un non irrilevante problema che si riassume in un detto in auge in centri Italia : “Si fanno nozze con i fichi secchi”. Per spiegare l’attinenza del motto, è indubbio che il cibo di basso costo rivela una modestia inadeguata a una festa per un matrimonio. L’osservazione che proponemmo alla vicesindaco riguardava il fatto che sarebbe stato difficile se non impossibile garantire personale qualificato con un esborso di denaro pubblico che di poco superava i mille e cinquecento euro mensili. Tale somma, infatti, sarebbe stata sufficiente per la sola guardianeria di un’area tutt’altro che piccola, dotata di spazi interni e servizi da gestire e tenere in ordine per un’utenza numerosa.
Di fatto, non solo il quartiere, ma l’intera città, quella nella quale risiedono i giovani che frequentavano Spazio 4, necessitano di interventi che sfruttino l’aggregazione come occasione di educazione alla legalità, di contrasto al consumo di sostanze stupefacenti e al bullismo dilagante. Non è più tempo di “giardini di infanzia” o di solo sport perché il mondo giovanile – che è fragile e permeabile da quanto di peggio la società può offrire – necessita di cura e grande rispetto. Chi vede in questi spazi soltanto insulse attività ludiche, non ha esperienza alcuna sul “problema giovanile” e nega l’emergenza e il ruolo che i centri di aggregazione svolgono come indispensabile servizio*.
Detto questo, però, si resta al punto di partenza: tanto inadeguate sono le risorse per attivare il servizio** che anche giocando a ribasso sul capitolato, cosa che l’amministrazione ha fatto, lo stesso unico concorrente, come rileva la stessa commissione comunale, non assicura nulla, presenta un’offerta lacunosa, tace su particolari tutt’altro che secondari come requisiti e contratti di lavoro degli operatori. In tutta la vicenda, che di per sé potrebbe rilevare soltanto una certa inesperienza in chi amministra, fa specie che si assegni un incarico di fronte a un’offerta apparentemente inaccettabile***. In questo caso l’inesperienza non giustifica più nulla, ma rivela una avventatezza davvero pericolosa.
Bernardo Carli
* Ieri l’altro, i referenti dell’associazione Placentia Superba hanno incontrato l’assessore alle politiche giovanili Luca Zandonella. Fino al verbale di consegna di “Spazio 4.0”, i soggetti non rilasceranno dichiarazioni sulle attività specifiche e le modalità tramite cui esse verranno attuate.
** Il Comune ha assegnato al nuovo concessionario di “Spazio 4.0” la somma annua di 20mila euro, più il pagamento delle spese di acqua, luce e gas (che si aggirerebbero intorno ai 10mila euro). In passato, invece, venivano erogati circa 60mila euro.
*** La commissione comunale, valutando il progetto presentato da Placentia Superba, ha messo a verbale alcune lacune tecniche, concludendo che “le migliorie proposte non risultano particolarmente efficaci”.