Cucina
Come Bio comanda. È boom anche a Piacenza per il mercato dello stile di vita naturale
Al Castello di Belgioioso (PV), non lontano da Castelsangiovanni, si è appena conclusa la 32esima edizione di “Officinalia”, mostra mercato dell’alimentazione biologica, biodinamica e dell’ecologia domestica.
È un imperativo trasversale e categorico, che non tiene conto di età anagrafica, condizione sociale e provenienza geografica. Potremmo definirla un’utopia dilagante, quella del vivere sano, che porta centinaia di persone a spendere denaro in grande quantità e a fare decine, se non centinaia, di chilometri per sentirsi naturalmente sane e anche un po’ di tendenza.
Non è una critica, ma la constatazione di una realtà sempre più diffusa, nella quale agli storici frequentatori di mercatini bio e negozi alternativi si sono uniti personaggi sempre nuovi. Accanto a celiaci, costretti alla scelta per ragioni mediche, persone intolleranti a specifici alimenti, vegetariani storici, salutisti e appassionati di sapori insoliti, ora, sempre più spesso, signore della “Piacenza bene” e incravattati bancari modello smontati dallo sportello fanno comunemente spesa nelle botteghe bio e masticano con disinvoltura la lingua vegan, insieme a polpette di farro e soia, pasta di legumi, tofu e seitan come se non avessero mai mangiato altro. E di conseguenza le corsie dei supermercati si arricchiscono di proposte sempre nuove, in linea con la moda imperante. Perché anche l’alternativo si mette in coda col carrello e con le sue scelte produce suo malgrado introiti, come tutti gli altri.
Un mercato in crescita esponenziale, quello del biologico e annessi, diffuso in 178 Paesi, per un valore globale di quasi 90 miliardi di dollari, pari a più di 72 miliardi di euro. I dati sono stati presentati nell’edizione 2018 dello studio Il mondo dell’agricoltura biologica pubblicato da Fibl e Ifoam – Organics International, presentato alla fiera biologica mondiale Biofach. Né l’Italia (soprattutto il nord) né Piacenza si sottraggono alla tendenza.
Non tutte le mode vengono per nuocere, ma tutte meritano un momento di riflessione.
Al Castello di Belgioioso (PV), non lontano da Castelsangiovanni, si è appena conclusa la 32esima edizione di “Officinalia”, mostra mercato dell’alimentazione biologica, biodinamica e dell’ecologia domestica. Nata come interessante vetrina di piante officinali e loro derivati, si è via via trasformata in un mercato di prodotti alimentari, erboristici, cosmetici e artigianali, senza dimenticare l’abbigliamento, che hanno come comune denominatore il rispetto dell’ambiente e lo stile di vita naturale. La cornice del castello – costruito, pare, da Galeazzo II Visconti nel XIV secolo – e del suo splendido parco, è risultata come sempre perfetta per ospitare un mondo di espositori provenienti da tutta Italia: un insieme di proposte che nel loro complesso invitavano alla calma, alla bellezza, al recupero di quanto c’è di buono nel passato, posizionandolo con forza nel presente.
Secondo le recenti statistiche, nell’ultimo decennio, il valore dei mercati bio dell’Unione europea è più che raddoppiato. In Europa, i consumatori spendono in media 41 euro al mese in cibo biologico a persona. E a Belgioioso qualcuno li ha spesi in una mezza giornata, forse anche qualcosa in più!
Otto aziende piacentine, con sede in varie zone della provincia, erano presenti con i loro prodotti (che andavano dall’enogastronomia, a biscotti, birra, frutta, fino alla naturopatia, per citare i principali settori in cui operano) e hanno contribuito al buon esito della manifestazione. Tra bancherelle, conferenze e immancabili show-cooking, il tempo è trascorso con serenità quasi zen, tra profumi di frutta fresca, miele e formaggio, incensi e campane tibetane, gli ottimi biscotti realizzati dai carcerati del progetto “bandabiscotti” (l’invito è da dare un’occhiata al sito) e le scuole di Taiji e arti marziali che si esibivano con grande suggestione sotto le piante secolari.
L’invito al rispetto dell’ambiente, alla messa al bando di conservanti e prodotti chimici in genere serpeggiava in ogni angolo, segno della consapevolezza di quanto sia fragile il mondo che ci ospita e quanto sia importante la salvaguardia della nostra salute. Poi, però, tutti a casa: mano allo smartphone, a bordo di automobili rombanti, a postare selfie della nostra giornata bio. Arrivederci al prossimo anno!
Michela Vignola