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cultura

Artisti da Giardino, i busker per conquistare il mondo partono da Piacenza

In programma il 26 e 27 maggio 2018 il primo busker piacentino, che torna in una due giorni di primavera, con tante novità: musicisti, acrobati, clown, giocolieri ed equilibristi ai Giardini Margherita, con accompagnamento di gutturnio, birra fresca e “street food dal sass”.

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Un tempo si chiamavano Orsanti. Un bel museo sulla loro storia si trova proprio a Vigoleno. Erano girovaghi, che vagavano per il mondo e si guadagnavano da vivere facendo ballare gli orsi o le scimmie a suon di musica per le strade delle città preindustriali accontentandosi delle offerte dei passanti.

I tempi sono cambiati, nel mezzo sono nati i circhi, gli show, le performance e via discorrendo. In seguito l’arte di strada è diventata qualcosa di “figo”, come un apericena o un selfie. Ma nel caso che stiamo per conoscere meglio si è trasformata in vero e proprio fenomeno “sociale”. E si è meritata di essere supportata dal Comune di Piacenza attraverso il Bando Giovani Progetti.

E’ il caso del progetto Artisti da Giardino Busker Festival, che ha ottenuto un compenso per l’organizzazione di un “circo a cielo aperto” in programma il 26 e 27 maggio 2018. In pratica il primo busker piacentino, che torna in una due giorni di primavera, con tante novità; musicisti, acrobati, clown, giocolieri ed equilibristi ai Giardini Margherita, con accompagnamento di gutturnio, birra fresca e “street food dal sass”.

Per spiegarci qualcosa in più su Artisti da Giardino, siamo riusciti a bloccare per un attimo nelle sue evoluzioni Dario Rigolli, fra i promotori di questi progetti.

Una realtà come la vostra sembra avere delle ispirazioni che vengono da lontano. Avete dei modelli di riferimento?

«In realtà parecchi, però il discorso è piuttosto complesso. Stiamo cercando di portare a Piacenza gli schemi e i linguaggi del “circo contemporaneo” e dell’arte di strada, che vengono, sì , da molto lontano, ma che negli ultimi 15 anni hanno avuto un’incredibile evoluzione sia qualitativa che in termini di complessità drammaturgica. In questo senso il panorama italiano sta letteralmente esplodendo con nuove compagnie da sala, da strada o da tenda. A livello artistico ci sono proposte straordinarie, ma non parlerei di veri e propri modelli di riferimento, cerco di prendere quello che mi emoziona dagli spettacoli che vedo, ma sono convinto che non si possa “clonare” un altro progetto nato in un diverso contesto. Per questo credo che Artisti da Giardino sia unico nel suo genere, un festival piccolo con pochi spettacoli di qualità e svolti in condizioni ottimali. Per me e per TaDaM (la compagnia che ho fondato) è fondamentale che il festival si svolga ai Giardini Margherita perché crediamo che per una riqualificazione vera del parco sia necessario riportare i piacentini a innamorarsi di questo spazio e il nostro modo di farlo è portandoci arte e bellezza».

Quali progetti avete sviluppato finora e quali invece in cantiere?

«Ne abbiamo sviluppati tanti e tante sorprese sono in arrivo… Abbiamo aperto una scuola di circo a Spazio 2 con una sessantina di iscritti dai 4 ai 50 anni, sono stati svolti laboratori di circo con centri educativi, progetti sociali e un centro residenziale per disabili, questa è la terza edizione di Artisti da Giardino che organizziamo in collaborazione coi Matti da Galera, la compagnia fondata da me e Talita ha fatto spettacoli di strada un po’ in tutto il nord Italia, poi abbiamo ospitato i Laden Classe (un’importante compagnia italiana di circo contemporaneo) in collaborazione con 18-30 e lavorato con molte realtà giovanili piacentine… Insomma un sacco di cose se contiamo che è successo tutto in quattro anni. In cantiere c’è innanzitutto la tournée di Talita che è già partita per la creazione con il Teatro dei Venti dello spettacolo “Moby Dick”, un progetto molto ambizioso che debutterà ai primi di giugno; un mio spettacolo “solo” dovrebbe partire quest’estate per le piazze di tutta Italia, e il frutto di una nuova collaborazione con Elisabetta Pizzigalli ha debuttato il 25 aprile in piazza Cavalli. Inoltre da un paio di mesi a questa parte la compagnia si è arricchita di due nuove ragazze e questo porta a rimescolare tutto, perché è difficile prevedere cosa nascerà il prossimo anno. Di sicuro c’è molto fermento».

Piacenza è una città che soffre, almeno nell’opinione pubblica, di problemi di promozione delle proprie particolarità. Voi che ne pensate? In che modo potreste contribuire?

«Io credo che le migliori energie piacentine sappiano già promuoversi, se si lavora con passione e impegno i frutti si vedono e la testimonianza sono i tanti progetti e le tante realtà che sono riuscite a farsi conoscere dentro e fuori Piacenza. Nel nostro piccolo con Artisti da Giardino, per due giorni l’anno riusciamo a stupire migliaia di persone che uscite dalla stazione per i più disparati motivi si trovano davanti una banda di matti sorridente ed emozionata…Una grande artista di strada chiude i suoi spettacoli dicendo che chi fa ciò che ama non lavora più per tutta la vita… Beh, credo che per promuovere Piacenza sia necessario investire su questi lazzaroni che fanno quello che amano…».

L’immagine più bella che ti porti dietro di questi anni di Artisti da Giardino? 

«Sono parecchie, forse quella che mi ha colpito di più è stata vedere gli artisti correre spontaneamente per i giardini con seggiole e panche sulle spalle, per far sedere gli anziani che volevano assistere agli spettacoli dei colleghi… Credo che in molti altri contesti (artistici e non solo) sia difficile trovare questa condivisione e questo mi fa sentire tremendamente fortunato».

 Fra cinque anni come vedi la tua associazione?

«Non ne ho idea, è questo il bello!».


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Muove i primi passi alla Cronaca e dopo un anno passa alla Libertà. Nel frattempo entra nella redazione di Radio Sound. Da sei anni collabora con il Fatto Quotidiano e attualmente dirige le riviste Soccer Illustrate e Sport Tribune, oltre a essere tra i contributors di Riders magazine.