cultura
Non è mai troppo tardi (o troppo presto) per imparare. Anziani e bambini disegnano insieme
Il progetto è ispirato al programma televisivo “Non è mai troppo tardi” in onda sulla Rai dal 1960 al 1968 con il fine di insegnare a leggere e a scrivere agli italiani che non ne erano ancora in grado pur avendo superato l’età scolare.
Non è mai troppo tardi per imparare. A dire il vero, non è mai neanche troppo presto. Prendendo alla lettera questo buon proposito, il centro diurno per anziani Unicoop ha organizzato un laboratorio speciale di alfabetizzazione presso la biblioteca comunale alla Besurica. La scorsa settimana, quattro “nonni” ultrasessantenni e ventitré bambini della scuola materna del quartiere si sono seduti sui banchi da studenti.
Dalla parola al disegno, invitando anziani e bambini a raffigurare i termini pronunciati ad alta voce, è stata proposta una forma di espressione mirata a coniugare l’esercizio di abilità artistiche con la memorizzazione di frasi significative. Di fronte alle casette stilizzate o alle mele misteriosamente colorate di viola, è risultato evidente quanto gli estremi della vita si tocchino l’uno con l’altro, soprattutto con in mano un foglio bianco e qualche pastello sgargiante.
Il progetto è stato ideato e coordinato da Isabella Bernazzani, animatrice sociale di Unicoop. «Il senso è quello di rinverdire le competenze di ogni singolo anziano, soprattutto se non è mai stato in grado di imparare a leggere o scrivere. Nel nostro centro diurno alla Besurica ce ne sono due. Nello svolgimento del laboratorio, gli utenti sono stati accompagnati in biblioteca, dando loro un senso di emancipazione in un ambiente più acculturato. Così facendo, invitiamo i nostri nonni a non sentirsi troppo vecchi», ha spiegato l’animatrice, che si è ispirata al programma televisivo “Non è mai troppo tardi” in onda sulla Rai dal 1960 al 1968 con il fine di insegnare a leggere e a scrivere agli italiani che non ne erano ancora in grado pur avendo superato l’età scolare.
«È stata una bella esperienza, che ha consentito di giungere a un approccio naturale e giocoso con le parole», hanno espresso con soddisfazione le insegnanti della scuola materna alla Besurica. «I bambini non si sono dimostrati per nulla intimoriti dal contatto con persone in età avanzata. Non hanno fatto domande riguardo le sedie a rotelle, mantenendo un’interazione spontanea. È stato un esempio importante di inclusione. I grandi hanno aiutato i piccini, e viceversa. L’educazione non conosce confini».
Hanno portato la propria energia al corso anche una giovane volontaria del servizio civile e alcune studentesse dell’università Cattolica di Piacenza. Al termine di questa attività, che proseguirà progressivamente nei prossimi mesi, gli operatori vorrebbero realizzare un libro da conservare in biblioteca con tutti i disegni.