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cultura

Il fratello piccolo dei cavalli del Mochi in Piazzetta Tempio

Qual è il piacentino che non ha dato, almeno una volta nella vita, un appuntamento sotto le palle del cavallo? Ma in un’altra piazza di Piacenza, peraltro non lontana da Piazza Cavalli, c’è un altro cavallo, un po’ più piccolino. (Tratto da “101 cose che non sai su Piacenza e provincia di Paola Cerri e Barbara Tagliaferri – Edizioni Officine Gutenberg)

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La nostra città è ricordata soprattutto per le due statue equestri poste nella piazza principale. E qual è il piacentino di qualunque età che non ha dato, almeno una volta nella vita, un appuntamento sotto le palle del cavallo? Ma in un’altra piazza di Piacenza, peraltro non lontana da Piazza Cavalli, c’è un altro cavallo, un po’ più piccolino.

Si tratta di Piazzetta Tempio, meno famosa, ma altrettanto ricca di storia e arte. Lì vicino c’è Palazzo Scotti da Vigoleno, sede della Prefettura, mentre al centro della piazzetta una volta c’era il tempio di culto dei monaci cavalieri dell’ordine dei Templari, che lo edificarono nel XII secolo, andato definitivamente distrutto durante la seconda Guerra Mondiale. A pochi passi, nell’omonima via Tempio, su di una parete c’è l’immagine della Vergine, ai piedi della quale non manca mai una candela accesa.

Al centro di tutto il complesso c’è quello che ci piace definire “il fratello piccolo dei cavalli del Mochi“. L’opera intitolata “La Grande Avventura” è molto più recente dei cavalli farnesiani e fu realizzata da un vero figlio della nostra città, Bruno Cassinari, pittore e scultore nato e formatosi a Piacenza, nonché uno dei più importanti artisti del secondo Novecento italiano. Trasferitosi a Milano, Cassinari si distinse come uno dei maggiori rappresentanti dell’arte moderna e fece parte del Gruppo milanese di Corrente, punto d’incontro per artisti della levatura di Renato Guttuso e Aligi Sassu. Di lui si ricorda anche l’amicizia stretta ad Antibes con Pablo Picasso.

Nel 1982 la nostra città gli dedicò una grande mostra antologica a Palazzo Farnese, mentre l’anno successivo, in occasione delle celebrazioni per il bimillenario della fondazione della città, Cassinari ultimò l’opera intitolata “La Grande Avventura”, un cavallo con cavaliere in bronzo, che egli donò a Piacenza nel 1985.

Il cavallo di Piazzetta Tempio è posto su di un basamento di granito, sul quale possiamo leggere i famosi versi del poeta Salvatore Quasimodo: “Ognuno sta solo sul cuore della terra/trafitto da un raggio di sole/ed è subito sera.” A noi piace pensare che altri ragazzi, di ieri e di oggi, si possano dare appuntamento anche accanto al terzo cavallo famoso di Piacenza: “La Grande Avventura” di Bruno Cassinari.

Se volete saperne di più, leggete “101 cose che non sai su Piacenza e provincia” di Paola Cerri e Barbara Tagliaferri (Edizioni Officine Gutenberg) in vendita nelle librerie e nelle edicole di Piacenza e Provincia. Si ringrazia per la gentile concessione il gruppo Facebook “A Piacenza… chiedilo a me!“.