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Parco Montecucco, a giugno verrà inaugurata l’area sgambamento per cani

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I frequentatori del parco Montecucco avranno un’area sgambamento per cani. Due settimane fa sono cominciati i lavori per la realizzazione di uno spazio recintato per far scorrazzare i propri animali, come richiesto in passato da una petizione firmata da oltre duecento residenti. «Abbiamo mantenuto la parola data, garantendo un servizio importante per la cittadinanza. Organizzeremo un’inaugurazione con varie associazioni», esulta il vicesindaco Elena Baio.

L’area sgambamento, collocata nell’enorme polmone verde del quartiere Besurica sul lato confinante con la strada Malchioda, sarà ultimata entro la fine di maggio dalla ditta milanese Pranedil per un costo complessivo di 16mila euro. Verrà dotata di un punto acqua, alcune panchine e un cestino per l’immondizia e le deiezioni. Avrà una superficie di 3.800 metri quadri e sarà limitata da una recinzione metallica alta un metro e mezzo (in parte già esistente come cinta del Montecucco). Il percorso podistico del parco verrà deviato.

Il progetto dell’area sgambamento nel Parco Montecucco

È una conquista per i residenti della Besurica, che dal 2015 – attraverso una raccolta firme spontanea consegnata all’ex sindaco Paolo Dosi – chiedono una zona per cani nei pressi del quartiere. Anche per risolvere una problematica di civile convivenza: nel parco spesso gli animali vengono lasciati liberi a correre sul prato – data l’assenza di un’area apposita, differentemente dalla Galleana -, innescando così qualche litigio tra passanti infastiditi o spaventati. Nei mesi scorsi, la Polizia Municipale ha multato alcuni padroni colti sul fatto: il regolamento di Polizia urbana, infatti, obbliga a utilizzare il guinzaglio “nei luoghi pubblici o liberamente accessibili, fatta eccezione per le aree di sgambamento adeguatamente individuate”.

A ottobre, l’istanza era stata sollevata anche dai consiglieri comunali Christian Fiazza e Giulia Piroli, che avevano depositato un’interrogazione per invitare la Giunta a realizzare tale area, giudicando «inconcepibile» che in tutto il quartiere Besurica, con più di seimila abitanti, non ne fosse presente neanche una.

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.