testimonianze
Tre settimane a Piacenza, diario di bordo di una studentessa tedesca in scambio culturale
Mara Gietmann, una giovane studentessa che ha trascorso quasi un mese a Piacenza in scambio culturale, racconta la sua percezione della città e del Paese.
Mi chiamo Mara Gietmann, sono una ragazza italo-tedesca e ho quindici anni. Sono cresciuta imparando sia l’italiano che il tedesco. Sono nata a Gelnhausen, un paesino vicino a Francoforte, dove tuttora vivo e frequento l’undicesima classe del liceo che corrisponde al terzo anno di liceo in Italia. Da quando sono nata, trascorro le vacanze estive e invernali in Italia dai nonni; perciò la mia conoscenza dell’Italia si riferisce soltanto ad una situazione vacanziera. A marzo, ho trascorso ventuno giorni di scambio culturale a Piacenza.
Perché ha scelto l’Italia?
L’Italia mi ha sempre affascinato: il modo di affrontare la vita, la cultura, la mentalità e ovviamente anche il cibo. Purtroppo stare lì solo durante le vacanze non mi permette di vivere la vita quotidiana dei giovani o degli italiani in generale. Quando poi si è presentata la possibilità di “vivere” in Italia per tre settimane, ho capito subito che sarebbe stata l’opportunità giusta per soddisfare la mia curiosità.
La cosa che mi ha stupito più di tutte è stata l’accoglienza della classe al Liceo Gioia, dei professori e della famiglia ospitante. Anche la spontaneità e la sincerità degli italiani che ho conosciuto durante il mio soggiorno hanno confermato la mia idea sulla mentalità italiana.
Mi hanno colpito i centri storici, sia di Piacenza che di altri comuni limitrofi, perché sono frequentati da molta gente: giovani e adulti. Le piazze in Germania non vengono vissute come luogo di incontro e le persone si frequentano principalmente nei locali, spesso a causa delle basse temperature e della pioggia.
«Mi hanno colpito i centri storici»
Anche l’organizzazione e il metodo didattico della scuola è diverso rispetto alla Germania: in Italia sono i professori che spiegano le nozioni, nella scuola tedesca sono gli studenti che devono dedurre i concetti delle materie spiegate dai professori; i bidelli e il registro elettronico non esistono; in Germania si cambia aula per ogni materia.
La cucina italiana, tanto amata dai tedeschi, ha entusiasmato anche me che normalmente a tavola sono molto selettiva. Ho assaggiato piatti tipici piacentini consigliati dalla mia famiglia ospitante, come i tortelli con la coda e la torta fritta.
In conclusione posso dire che il mio soggiorno a Carpaneto è stato positivo, sia per le persone che ho conosciuto che per l’esperienza scolastica. Tutto ciò mi è stato reso possibile solo grazie alla famiglia che si è offerta a ospitarmi.
Un grazie di cuore a “mamma” Claudia, a “papà” Gianni e alla mia stupenda “sorella” Sara. Spero di poter tornare presto.
Mara Gietmann