cultura
“Eco di silenzio”, la pittrice piacentina Alessandra Chiappini inaugura una mostra in Liguria

Quando a parlare sono gli occhi e il cuore non è necessaria alcuna parola. Così la pittrice piacentina Alessandra Chiappini trasmette le emozioni coltivate fra l’altro nella sua passione e esperienza di camminatrice in montagna idealizzando quei luoghi in desolati e deserti ammassi rocciosi.
Sabato 16 giugno, alle ore 18, l’artista andrà in trasferta ad Albissola Marina, nella provincia di Savona in Liguria, per inaugurare un’esposizione di tele in una ridente località balneare che potrebbe apparire contrastante con i soggetti rappresentati ma non con il mondo interiore umano. La mostra, – intitolata “Eco di silenzio”, inteso appunto come riflessione dell’uomo con la natura – si svolgerà con il patrocinio del Comune presso il Centro Artistico e Culturale Bludiprussia e si concluderà il 30 giugno.
L’esperienza di Alessandra Chiappini
Dopo gli studi a Brera con Paolo Baratella, Alessandra Chiappini ha maturato un percorso creativo, coerente, privo di sussulti, verso una progressiva astrazione della forma. Non solo, la componente simbolica che connota fortemente la pratica del suo lavoro, ha condotto l’artista a maturare un linguaggio pittorico intriso di influenze letterarie, di letture filosofiche sedimentate e traslate nella pittura. Conoscenza razionale, saggezza trascendentale, sapienza nel mestiere producono una stratificazione di immagini, paesaggi, dove il fluire del tempo, la luce della solitudine, il silenzio danno vita non più alle terre rosse, agli ocra del deserto di Wadi Rum in Giordania ma a colori senza tempo, che stemperano sul fondo bianco una gamma di azzurri, di grigi. In altre opere affiorano allusioni velate alla figura, consistenti grumi di materia, tracce di colore, sedimenti naturali come in Ceppi di tempo disseccati, Casa solo nel vento, Perdersi e ritrovarsi. Chiappini non dipinge il paesaggio, te lo lascia immaginare, per averlo vissuto lei stessa prima ancora di averlo eseguito, evocando così una sorta di regno dello spirito calato in un contesto totalmente contemporaneo, dove passato e presente si compenetrano senza conflitto tra natura e storia, tra sacro e profano.
