politica
Marvin Di Corcia: «Il centrodestra lascerà alla città una grande opera pubblica, forse il tram»
Un primo anno di consiglio comunale sottotono, nonostante l’euforia della campagna elettorale che l’ha portato a sedere tra i banchi della maggioranza con ottantanove voti. A causa del procedimento penale per diffamazione aggravata dall’odio razziale – ora prosciolto in tribunale da ogni accusa – , il leghista Marvin Di Corcia in questi mesi ha preferito il silenzio: «Non sono intervenuto quasi mai a Palazzo Mercanti per non attirare l’attenzione sul mio processo e per non mettere in ombra l’attività dell’amministrazione. Ci tengo a sottolineare che il fatto è avvenuto prima che venissi eletto».
Di Corcia infatti nel 2015 aveva pubblicato un post su Facebook in cui associava alla “clandestinità” l’immagine di un ragazzo di colore fotografato a bordo di un overboard. Successivamente, si era scusato, aveva cancellato la scritta e aveva risarcito l’immigrato regolare. Pochi giorni fa il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere, mentre lo stesso pm aveva già chiesto la non punibilità per l’esiguità del fatto. «Pretendo le scuse di chi ha strumentalizzato la mia vicenda a fini politici», afferma il giovane.
Nel frattempo, dopo la vittoria al ballottaggio del 25 giugno 2017, è trascorso il primo anno di Giunta Barbieri. Un bilancio?
«Il mio giudizio è positivo. Si può sempre fare di più, ma i provvedimenti avviati sono ottimi».
Per esempio?
«Mi riferisco al riordino della macchina comunale, che garantirà un risparmio di 311mila euro annui con il taglio dei dirigenti da sedici a dodici».
Le priorità della Lega Nord in campagna elettorale erano più sicurezza e meno degrado. Risultati raggiunti?
«Si sta conducendo un buon lavoro in accordo tra Prefettura e Questura. I controlli delle Forze dell’ordine chiaramente possono essere intensificati, anche con l’utilizzo della Polizia municipale. L’anno prossimo verranno installate diverse telecamere di videosorveglianza e lettura targhe in periferia. Non è stato possibile farlo prima per colpa di vincoli al bilancio dettati da scelte errate del centrosinistra».
Secondo te, i cittadini stanno avvertendo un cambio di rotta su queste istanze?
«Nei quartieri caldi, sì. I residenti del Grattacielo dei Mille nel quartiere Roma mi hanno confermato una percezione di maggiore sicurezza rispetto al passato».
Un altro tema caldo nel tuo impegno politico è quello legato all’immigrazione. Differentemente da quanto promesso, non è stata rescissa la convenzione con ASP (Azienda per i Servizi alla Persona) per la gestione dei richiedenti asilo. Le promesse si sono scontrate con la realtà amministrativa?
«Ho fiducia nel nuovo governo targato Lega e Cinquestelle. Spero che il ministro agli interni Matteo Salvini riesca a limitare il fenomeno migratorio, regolando i flussi, espellendo gli irregolari e velocizzando le pratiche per la richiesta d’asilo politico. Non è possibile accogliere chi scappa dalla Tunisia, dove non è in corso nessuna guerra. Il Comune – coordinandosi col governo – può contribuire al raggiungimento di questo scopo».
L’Azienda per i Servizi alla Persona coinvolge i richiedenti asilo in lavori socialmente utili. Sei d’accordo a impiegare queste persone nella potatura delle piante o nello sfalcio dei giardini pubblici?
«Ben venga, se sono loro a rendersi disponibili in prima persona. In qualche modo, infatti, devono ripagare la collettività per l’enorme spesa pubblica destinata all’accoglienza. Se però percepiscono rimborsi o compensi per questi interventi, non lo trovo giusto: prima devono poterne beneficiare i piacentini».
Quale sarà il marchio di fabbrica lasciato dal centrodestra sulla città tra quattro anni, al termine del mandato?
«Credo che il centrodestra saprà dare a Piacenza una grande opera pubblica, utile e bella. Potrebbe trattarsi di un filobus tra via 4 Novembre e il piano caricatore, oppure di una linea tranviaria da un lato all’altro della città. Occorrono studi urbanistici importanti, ma non è impossibile».
Sei favorevole alla costruzione del nuovo ospedale?
«Sì, ma solo se comprende più posti letto, una gestione efficiente del Pronto soccorso e spesa zero per il Comune. La zona di costruzione verrà decisa in base al bando di evidenza pubblica».
Quale area preferiresti?
«No comment».