salute
Gossolengo, al via una raccolta fondi per acquistare un pulmino per disabili
A Gossolengo, l’amministrazione comunale ha lanciato una raccolta fondi mirata all’acquisto di un pulmino con pedana elettromeccanica per caricare le sedie a rotelle.
Il diritto alla mobilità è un bisogno vitale per chiunque, in primis per le persone con disabilità. Non sempre, purtroppo, si riescono a garantire mezzi adatti per trasportare chi soffre di difficoltà motorie. A Gossolengo, per compensare tale lacuna, l’amministrazione comunale ha lanciato una raccolta fondi mirata all’acquisto di un pulmino con pedana elettromeccanica per caricare le sedie a rotelle.
«A Gossolengo vivono circa venti adulti e dieci minori diversamente abili con varie patologie, tra cui un bambino che ha necessità di essere accompagnato a scuola a Piacenza. Finora l’abbiamo portato in città sul seggiolino di un’automobile, ma ora è cresciuto. Il pulmino scolastico non è attrezzato con la piattaforma per l’accesso dei disabili al veicolo», spiega l’assessore comunale alle politiche sociali Francesca Rossi. «Perciò abbiamo deciso di avviare una raccolta solidale tra aziende e cittadini. I privati – ai quali verrà erogata una ricevuta deducibile – potranno recarsi presso la sezione locale dell’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue). Le imprese, tramite un bando di sponsorizzazione, avranno uno spazio pubblicitario sul mezzo in cambio del sostegno economico alla causa». La soglia da raggiungere ammonta a 30mila euro entro il 31 luglio 2018, così da prepararsi al prossimo anno scolastico. «L’obiettivo è quello di acquistare un veicolo nuovo, coprendo le spese per le gomme invernali, l’assicurazione e la manutenzione ordinaria. Se non otterremo il budget con le donazioni, il Comune proverà a contribuire con le proprie risorse, magari optando per un mezzo usato in ottime condizioni», rassicura l’assessore.
La reazione dei cittadini è stata buona. La voce deve ancora spargersi, ma all’AVIS sono già pervenute alcune somme di denaro. Il veicolo significherebbe un passo avanti per vivere la disabilità in un contesto di normalità, permettendo di spostarsi con agevolezza verso il mondo scolastico, lavorativo, sportivo o sanitario. In futuro, sfruttando i posti a sedere, potrebbe aiutare anche gli anziani del paese o le altre persone diversamente abili.
Thomas Trenchi (pubblicato sul quotidiano Libertà)