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cultura

«Piacenza toccata dal fenomeno mafioso». Le iniziative di “100×100 in Movimento”

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Le volontarie dell'associazione 100x100 in Movimento

Piacenza non può dirsi immune dal fenomeno mafioso. A differenza delle zone dove le mafie sono nate storicamente, però, manca consapevolezza sulla pericolosità di queste organizzazioni criminali, della loro capacità invasiva e pervasiva all’interno del tessuto economico. Ecco perché è importante, se non fondamentale, informare e coinvolgere la cittadinanza. A livello locale, questa attività viene portata avanti anche dall’associazione “100×100 in Movimento”, presieduta da Rossella Noviello: «Piacenza è stata coinvolta dal processo Aemilia, il più grande procedimento mai tenutosi in Emilia-Romagna contro un clan mafioso. Le indagini hanno toccato fortemente la nostra provincia. A Castelvetro si tenevano i summit della ‘ndrangheta per stabilire la gestione del territorio, con arresti per traffico di armi e droga. A Castelvetro risiedeva il referente della cosca che controllava personalmente Piacenza e Cremona. Da questa inchiesta stanno emergendo coinvolgimenti non solo di uomini appartenenti alla ‘ndrina, ma anche e soprattutto di imprenditori locali, giornalisti, uomini politici».

Nel piacentino, un territorio dove poche settimane fa è stato riconsegnato alla comunità il bene confiscato alla mafia di Calendasco, la «subcultura mafiosa può essere combattuta facendo il proprio dovere, sempre. Rispettare le regole è già antimafia, perché va contro la logica clientelare. Far passare per favore ciò che è un diritto è il primo meccanismo da combattere», esorta Noviello, che ha fondato l’associazione “100×100 in Movimento” nel 2015 insieme a I.M.D., pseudonimo per motivi di sicurezza di un poliziotto della squadra mobile di Palermo, coinvolto nell’arresto del boss Bernardo Provenzano. Se l’obiettivo è anzitutto culturale, uno dei principali strumenti per raggiungerlo è la lettura: «Abbiamo istituito diverse “sezioni lotta alle mafie” in quasi dieci biblioteche comunali, in collaborazione con Teatro Trieste 34 e Caracò Editore».

Fino alla fine di settembre, presso la biblioteca di strada all’Infrangibile, si svolgeranno i “Martedì estivi di cultura antimafiosa” con proiezioni di film, incontri e presentazioni di libri. Il 30 luglio, a Bettola verrà presentato “Confiscateli” con l’autore e criminologo Francesco Trotta, cofondatore della start-up “Cosa Vostra”. Negli anni, a Piacenza sono stati portati testimoni della lotta alle mafie come Gaetano Saffioti, Salvo Vitale, Angelo Corbo e Ignazio Cutrò. Ma è avvenuto anche il percorso inverso: nel mese di luglio, una delegazione si reca a Palermo per partecipare alla ricorrenza dell’anniversario della strage di Via D’Amelio. E sulla percezione che spesso vede l’antimafia sovrapposta a una precisa bandiera ideologica, Noviello risponde: «È vero, molte volte accade. Tuttavia, ricordo che Falcone e Borsellino, massimo modello di sinergia nella lotta alla mafia, erano il primo di sinistra e il secondo di destra. Una precisazione va fatta: certi partiti, come Forza Italia, sono nati sulle macerie delle stragi terroristico-mafiose del 1992 e 1993».

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.