Cucina
«Turismo, nel Piacentino i visitatori preferiscono gli agriturismi». In aumento le presenze straniere
In foto: Gianpietro Bisagni, presidente di Agriturist Piacenza e di Agriturist Emilia-Romagna. «Agriturismi apprezzati per cibo, tranquillità e legame con il territorio».
«Gli italiani privilegiano sempre più l’ospitalità familiare, la buona cucina, i prodotti tipici, il benessere, il relax e le attività all’interno dell’azienda. Gli stranieri, invece, cercano, oltre al buon cibo, gli agri campeggi (soprattutto olandesi e tedeschi) e le attività di scoperta ed escursioni in bici, a cavallo e percorsi di trekking – spiega Gianpietro Bisagni, presidente di Agriturist Piacenza e Agriturist Emilia Romagna, commentando i dati nazionali dell’associazione che raggruppa gli agriturismi di Confagricoltura -. Nella nostra realtà i riscontri sono positivi anche per queste vacanze. Il territorio dell’Emilia Romagna gioca la carta vincente del buon cibo, in particolare nella nostra provincia abbiamo diversi prodotti di eccellenza (vini, salumi e formaggi) e soprattutto una grandissima tradizione culinaria che diviene l’elemento di richiamo. Molti ci scelgono anche per fare tappa durante vacanze itineranti alla scoperta delle bellezze del bel Paese e poi restano affascinati dalle meraviglie un po’ nascoste che abbiamo nelle vicinanze. Altri, sempre più numerosi, vanno alla riscoperta dei piccoli centri, un turismo un po’ di nicchia che vuole conoscere pievi e castelli. Direi che la scoperta è il filo conduttore delle tante recensioni positive che gli agriturismi ottengono anche sui portali. Un passaparola globale che ci sta facendo crescere e conoscere di anno in anno. Va detto che una forte spinta alla scoperta della nostra enogastronomia l’hanno data anche alcuni articoli usciti sulla stampa internazionale che si sono tradotti in visite e prenotazioni. Un piccolo neo, se proprio dobbiamo individuarlo, è invece l’inflazione delle iniziative paesane che nella stagione estiva tende un po’ ad entrare in competizione con le nostre cucine, senza però garantirne i medesimi standard qualitativi».
Quella del 2018 si conferma un’estate importante per l’agriturismo. In aumento le presenze straniere, soprattutto di olandesi, tedeschi, austriaci, seguiti da francesi, belgi, svizzeri e nord europei. Anche gli americani apprezzano sempre più le vacanze nelle campagne italiane. Lo conferma Agriturist, spiegando che gli stranieri prenotano prevalentemente online. Premiate le strutture che offrono ristorazione. Le famiglie preferiscono alloggiare in appartamenti attrezzati; il soggiorno medio, nelle camere, rispetto allo scorso anno è salito a 4-5 giorni.
«L’agriturismo – mette in evidenza Cosimo Melacca, presidente nazionale di Agriturist – è una formula di vacanza che, a prezzi contenuti, permette di coniugare relax in campagna, mare, collina, montagna, cultura, con le città d’arte e il buon cibo». La crescita del turismo contribuisce allo sviluppo dell’economia agricola italiana attraverso gli ospiti delle aziende agrituristiche, la vendita diretta dei prodotti delle aziende e in generale la permanenza dei turisti nelle zone rurali. «I dati ci mostrano – prosegue Bisagni – quanto il settore agrituristico meriti di essere sempre più valorizzato come fondamentale driver economico di crescita. Le nostre campagne sono percepite come un luogo dove si mangia bene, si vive a contatto con la natura e ci si rilassa. E gli imprenditori di Agriturist si adeguano alle richieste dei clienti offrendo sistemazioni diverse: dagli agriturismi di charme a quelli sportivi, dalle spa alle attività per bambini e le escursioni”. Il Centro studi di Confagricoltura stima che l’anno scorso l’agriturismo abbia registrato 3,2 milioni di arrivi con un incremento del 4,8% rispetto al 2016, e 12,6 milioni di pernottamenti, con un incremento dell’4,9%. “Maggio e giugno molto piovosi non hanno aiutato la partenza della stagione 2018 – spiega Bisagni – anche se le iniziative messe in campo sul territorio hanno avuto ottimi riscontri. Mi riferisco al nostro ciclo di eventi A Cena Con La scienza e ad una serie di altre iniziative di successo che abbiamo posto in essere lavorando anche con altre associazioni. Siamo ottimisti e confidiamo in un’estate allungata a settembre. Per le location a vocazione fortemente turistica, da questo periodo dipende in gran parte la performance dell’intero anno, mentre per le realtà, come potrebbe essere quella piacentina, notiamo che i flussi sono ormai destagionalizzati. In generale – conclude Bisagni – quando i bilanci crescono e i riscontri sono positivi è perché dietro c’è una filiera, un territorio che lavora unito per promuoversi e farsi conoscere. Per questo saremo presenti anche alla manifestazione Piace Eat in programma a fine ottobre a Piacenza Expo».