curiosità
«Irregolarità, abusivismo e merce usata». La rabbia degli ambulanti di piazza Duomo
Cresce la tensione tra ambulanti, in una morsa che comprime il settore al costante ribasso. Gli italiani puntano il dito contro gli extracomunitari, alcuni nordafricani si lamentano dei colleghi pachistani, e così via. Ecco l’approfondimento pubblicato sul quotidiano Libertà.
Il mercato cittadino è probabilmente il miglior specchietto della società. In piazza Cavalli e in piazza Duomo, il mix di culture e la contrapposizione delle fasce sociali s’intensificano a dismisura. Accanto ai banchi storici con prodotti “Made in Italy”, sbucano ormai da diverso tempo grossi cestoni in ferro pieni di biancheria o magliette a un euro. Un contrasto che sta creando parecchi disagi, come denuncia un gruppetto di operatori impegnati da decenni all’ombra del Duomo al mercoledì e al sabato mattina. «Alcuni banchi espongono merce usata e teoricamente igienizzata con una provenienza poco chiara – interviene Adriano Anselmi, dalle retrovie del suo stand d’abbigliamento -. La qualità della proposta è fondamentale. A Cremona, l’applicazione del regolamento è molto più severa. Lì, addirittura, fuoriescono dal suolo dei “bossoli” in cemento per delimitare il plateatico in modo inequivocabile. A Piacenza invece alcuni venditori se ne infischiano degli spazi e pare che le norme vengano trasgredite». Anselmi racconta un fenomeno preoccupante che si ripete nelle prime ore del mattino direttamente sul posto: «Alcuni extracomunitari si propongono di lavorare in nero per qualche ora. Bisognerebbe far luce sull’inquadramento del personale impiegato in certi stand». Intanto, aumentano drasticamente le imprese straniere in piazza: stando alle stime del maggio 2017, sono 309 (174 marocchine, 27 cinesi e poi senegalesi, nigeriane, indiane…) su un totale di 668 registrate in tutta la provincia. I Comuni che, presso la Camera di Commercio, contano più imprese sono Piacenza (73 italiane e 111 straniere) , Fiorenzuola d’Arda (28 italiane e 40 straniere) e Castelsangiovanni (23 italiane e 36 straniere).
E in quadro simile cresce la tensione tra ambulanti, in una morsa che comprime il settore al costante ribasso. Gli italiani puntano il dito contro gli extracomunitari, alcuni nordafricani si lamentano dei colleghi pachistani, e così via. Regnano il caos e il disorientamento, e a soffrirne è il mercato stesso, che rischia di perdere il suo ruolo centrale da fulcro economico e aggregativo della città.
«Temo che la tradizione del mercato stia morendo – dice con tono pessimistico l’ambulante Tiziana Chiaramonte -. È ora di fare qualcosa, si verificano situazioni intollerabili. Gli unici banchi che vedo lavorare intorno a me sono quelli dell’usato con vestiti anche a trenta centesimi. Dagli armadi al pubblico, l’igienizzazione viene effettuata? In via Pace, ho visto utilizzare il bugigattolo dei distributori di bibite come cabina di prova. L’amministrazione comunale è assente. Scarseggia la sicurezza per i passanti e i “vu cumprà” stendono le loro tovaglie con prodotti contraffatti a pochi metri dalle nostre attività». Su questo fronte, qualche mese fa è diventata celebre – soprattutto su internet e nel dibattito politico – la confisca di un centinaio di carciofi a due ambulanti di nazionalità straniera senza autorizzazione in Piazza Duomo, che sono stati sanzionati per un importo pari a 1.032 euro. «Sono problemi decennali – prosegue arrabbiata Chiaramonte -, tutti i colori politici ci hanno deluso».
L’assessore Mancioppi: «Chiodi fissi per il plateatico in arrivo»
Nuove demarcazioni per i plateatici e controlli severi sulla merce usata. Lo promette l’assessore al commercio Paolo Mancioppi, rispondendo alle invettive di qualche ambulante che recrimina sulle «condizioni di irregolarità presenti tra i banchi» degli oltre cento mercati settimanali all’anno in piazza Duomo e piazza Cavalli. «Interverremo per migliorare la qualità del mercato. Stiamo valutando le possibili azioni da intraprendere con l’avvocatura comunale sulla vendita dei prodotti usati – spiega Mancioppi, intercettato durante il suo primo giorno di vacanza -. L’obiettivo è quello di dare consapevolezza al consumatore riguardo ciò che acquista. Aumentare la qualità e la legalità dei banchi, in collaborazione con gli ambulanti e le associazioni di categoria, aiuterebbe a rendere il mercato maggiormente attrattivo». Sul riuso dell’abbigliamento – un tempo soggetto a specifica licenza, differentemente da oggi che non necessita di particolari adempimenti – aleggia un grave buco normativo, minimamente riempito da alcune leggi che vietano per ragioni d’igiene il commercio di vestiti usati non sottoposti a un processo di sanificazione presso le aziende qualificate (accanto ai consueti vincoli per la corretta esposizione dei prezzi e l’etichettatura obbligatoria).
Invece, sul mancato rispetto del plateatico denunciato da un gruppo di venditori, l’assessore rassicura: «In questo periodo, gli uffici stanno gestendo la rimodulazione degli spazi in relazione alle nuove autorizzazioni. Inoltre, segneremo i posti con dei chiodi fissati in terra, così da riconoscere immediatamente le metrature». Sui fronti sicurezza e abusivismo, da inizio agosto ad oggi il nucleo di pronto intervento “NOST” della Polizia municipale non ha concluso operazioni specifiche sul mercato cittadino, anche per le limitazioni al personale dovute alle ferie. «Durante i giorni di mercato, svolgiamo controlli costanti sui venditori abusivi. Li identifichiamo e li allontaniamo, sequestrando la merce contraffatta – garantisce il comandante dei vigili Giorgio Benvenuti -. Invito gli ambulanti a inviarci un esposto dettagliato, affinché gli agenti conoscano di preciso le situazioni su cui focalizzarsi». Nel periodo in questione, comunque, non si sono fermate le attività ordinarie di controllo sparse per tutta la città: quattro operazioni di identificazione con la questura, otto ispezioni a locali pubblici o di vendita in via Roma e strade limitrofe, sedici interventi per la vendita e il consumo di alcool in orari non consentiti nel quartiere di Porta Galera, cinquantatré veicoli fermati, cinquantadue infrazioni comportamentali, due rilievi d’incidenti e un accompagnamento per identificazione ed espulsione.
Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)