cultura
Alla Bookbank si ricorda Giovannino Guareschi: «Un uomo libero e dimenticato dalla cultura italiana»
«Giovannino Guareschi era un uomo libero, perciò non è stato considerato abbastanza dalla cultura italiana». A sostenerlo con certezza è la piacentina Barbara Sgorbati, un’avida lettrice e un’accumulatrice seriale di libri dello scrittore emiliano noto ai più come padre di Don Camillo e Peppone. Nei giorni scorsi, durante un incontro pubblico nell’accogliente sala sotterranea della “Bookbank” in via San Giovanni, Sgorbati ha guidato una decina di presenti alla (ri)scoperta di «Giovannino», svelando aneddoti e curiosità proprio nel cinquantesimo anniversario della sua morte.
«I suoi personaggi letterari nascevano dalla realtà. Per esempio, Peppone si ispirava al socialista Giovanni Faraboli e a suo zio. Sono nate tante ipotesi anche sull’origine di Don Camillo. Una volta, Giovannino ha detto che entrambi i personaggi rappresentavano le sue due facce». Guareschi è stato anche molto altro: giornalista, vignettista, sceneggiatore, umorista, agricoltore, regista, ristoratore, marito, padre, soldato, prigioniero e detenuto. Negli anni Sessanta, è arrivata la mancata assegnazione del Premio Nobel per la letteratura, forse «perché era riuscito nell’impresa di stare antipatico a tutti», essendo al centro di un ostracismo bipartisan sia dalla Democrazia cristiana che dall’opposizione comunista. «Guareschi diceva di avere nel vocabolario “sì e no duecento parole”. Con quelle, è diventato lo scrittore italiano più tradotto in assoluto».
Il percorso sulle tracce dell’autore proseguirà domenica 7 ottobre, con una visita organizzata in partenza da Piacenza alla “Casa archivio” a Roncole Verdi, ricca di numerosi articoli, immagini e un documentario sulla vita di Guareschi. Si farà tappa pure al museo “Mondo piccolo” a Fontanelle e al museo “Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema”, per comprendere i luoghi e i personaggi che l’hanno influenzato e il periodo storico in cui sono ambientati i racconti di Don Camillo e Peppone. È possibile aderire fino al 30 settembre scrivendo all’indirizzo email info@bookbankpiacenza.it.
Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)