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Borghetto, la discarica abusiva a cielo aperto: divani, cuscini, tegole e preservativi

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Borghetto, la discarica abusiva a cielo aperto: divani, cuscini, tegole e preservativi

Tre sofà imbottiti dallo stile moderno e le tinte raffinate: color crema e rosso fuoco. Potrebbe essere l’arredamento perfetto per un appartamento in città. Peccato che, attorno ai divani rinvenuti a cielo aperto a Borghetto, non ci siano quattro mura domestiche e neppure un tappeto elegante sui cui adagiare i piedi. L’unica distesa presente è quella di preservativi usati: la zona infatti è frequentata da numerose prostitute in compagnia dei loro “clienti”. Insomma, si tratta di una vera e propria discarica abusiva situata tra i due sottopassaggi ferroviari in fondo a via Rusca, dopo il cimitero di Borghetto, a pochi metri dalle abitazioni della frazione.

Borghetto, la discarica abusiva a cielo aperto: divani, cuscini, tegole e preservativi

Nei giorni scorsi, diversi cittadini hanno segnalato le pessime condizioni della zona: oltre ai divani abbandonati, sul posto giacciono doghe, fodere, tessuti, tubi rotti, sedili, fazzoletti, bottiglie e – da qualche settimana – anche una decina di sacchi pieni di materiali di scarto che hanno fatto drizzare le antenne ai residenti. «Le borse nere di plastica contengono ciottoli e rifiuti edili – specifica l’abitante Mauro Lusitani -, spero che non si nasconda anche l’eternit». Non sarebbe la prima volta in cui i materiali in amianto vengono gettati nell’ambiente, in modo sbrigativo e pericoloso, eludendo le procedure di legge e mettendo a rischio la salute pubblica. La Polizia municipale è già stata avvertita e – nel caso specifico – occorrerà verificare la natura dei rifiuti.

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.