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La stagione dell’amore viene e va. Anche per i caprioli di Mucinasso

La stagione dell’amore viene e va. Anche per i caprioli. Nei giorni scorsi, alcuni esemplari sono stati avvistati in un campo accanto al cimitero di Mucinasso, proprio nel periodo dell’anno in cui normalmente si accoppiano.
«L’ovulo fecondato della femmina rimane quiescente fino a dicembre, quando esce dallo stato di riposo e riprende a svilupparsi – spiega l’agrotecnico naturalista Stefano Soavi -. Dopodiché, partorisce in tarda primavera».
I tre esemplari selvatici, catturati dal teleobiettivo del quotidiano Libertà, scorrazzavano a pochi metri dalle abitazioni della frazione piacentina, mimetizzandosi con il colore del terreno agricolo. Anche se è difficile analizzare i caprioli esclusivamente attraverso le fotografie scattate in lontananza, per l’esperto si tratterebbe di un piccolo gruppo composto da un maschio e due femmine, «individuabili soprattutto grazie alla forma dei palchi, ossia le appendici ramificate sulla testa tipiche della famiglia dei Cervidi».
Soavi ricorda che «fino vent’anni fa, nel territorio piacentino, era difficile incontrare i caprioli. Recentemente, in seguito alla legge sulla caccia del 1992 che ha garantito una tregua alla fauna selvatica, questa specie è tornata a popolare le nostre zone, colonizzando quelle aree collinari lentamente abbandonate dai cittadini e affermandosi come specie autoctona della pianura locale. Di conseguenza, si sono ripresentati anche i lupi: i predatori naturali dei caprioli. È cambiata pure la mentalità delle persone – conclude Soavi -, che hanno acquisito maggiore sensibilità nei confronti di questi animali».
In questi casi, la raccomandazione principale resta quella di «non interagire in maniera impulsiva con gli esemplari perché, se spaventati, potrebbero correre sulla strada e causare incidenti automobilistici».
Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)
