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Roncaglia, tre anni dopo l’alluvione: «Cosa ci fa quel varco di due metri vicino al corso d’acqua?»

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Roberto Segalini, residente di Roncaglia

«Cosa ci fa quel varco di due metri vicino al corso d’acqua?». A sollevare non poche preoccupazioni tra i residenti delle frazioni di Roncaglia, Volpara e Borghetto è un’apertura abbastanza ampia nei pressi dell’argine sotto al ponte di via Voltone Decca, dove tre anni fa – durante l’alluvione nel nostro territorio – l’esondazione ha investito abitazioni e aziende. Il varco, in prossimità del diversivo Est che defluisce nel Nure, servirebbe a scaricare le acque piovane sulla strada nel canale. In caso di criticità idraulica, il passaggio è dotato di una barriera mobile conservata presso la sede operativa del Consorzio di Bonifica di Piacenza, affinché – si legge sul cartello in loco – ne sia sempre garantita la pronta disponibilità, l’efficacia e la funzionalità. Il posizionamento della barriera viene effettuato dal consorzio nell’eventualità di un allarme, perciò non in condizioni di basso livello idrometrico. Il personale ha provveduto a verificarne l’adeguatezza e i tempi d’installazione.

«Questi timori mi stupiscono – commenta Fausto Zermani, presidente del Consorzio di Bonifica -, dato che l’anno scorso abbiamo informato la cittadinanza con un incontro pubblico».

Però, secondo il residente Roberto Segalini – che sta ancora subendo le ripercussioni dell’alluvione a distanza di tre anni – «sarebbe più opportuno lasciare la barriera mobile sul posto, cosicché a fronte di un’emergenza siano gli abitanti stessi a poterla posizionare per tutelare le proprie case. Temo che questa incombenza in capo alle istituzioni possa rallentare la procedura di chiusura del varco non garantendo la dovuta sicurezza. Ricordo che nella tragedia del 14 settembre 2015, forse per ritardi nelle comunicazioni, alle otto e un quarto, dopo due ore e mezza dalla violenta esondazione del Nure a monte, nessuno aveva avvisato del pericolo i residenti della città. Al contrario, nel paese di Fossadello a Caorso, distante meno di cento metri da Roncaglia, alle sei e mezza del mattino la protezione civile aveva già notificato alla gente l’imminente rischio».

Inoltre, le erbacce cresciute ai bordi della superficie del diversivo intimoriscono i cittadini. E più in là, sul letto del Nure che scorre tra Roncaglia e Caorso, oltre alle sterpaglie e agli arbusti selvatici, giacciono incastrati contro i pilastri del ponte alcuni tronchi scesi a valle col torrente. La pulizia dell’alveo del fiume è fondamentale per prevenire le alluvioni, migliorando il deflusso delle acque. Il tratto in questione compete ad Aipo: l’agenzia ha comunicato che nell’arco di quarantacinque giorni verranno effettuati nuovi interventi di manutenzione ordinaria. Invece, la rimozione dei tronchi contro i pilastri – che una volta accumulatosi in eccesso potrebbero creare un “tappo” nel corso d’acqua – spetta alla Provincia (già informata della situazione). Da segnalare, comunque, l’esercitazione della protezione civile che si terrà il prossimo 17 novembre a Roncaglia per dimostrare il funzionamento pratico delle nuove opere di messa in sicurezza idraulica della zona.

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.