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Cosa ci fa una roulotte in via del Pontiere? Ecco svelato il mistero…

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Non si tratta del camper anti-zombie della serie tv “The Walking Dead” o del caravan selvaggio di Trevor nel videogioco “Grand Theft Auto V”. In realtà, è la misteriosa roulotte in un piazzale privato in via del Pontiere, vicino al tratto di fiume Po che attraversa la nostra città. Alcuni lettori ci hanno chiesto informazioni sulla natura di questa “casa mobile” stanziata lì da anni, su un’area anticamente usata come deposito di materiale ferroso. La curiosità si è diffusa anche sui social network.

Oggi la roulotte è abitata dal signor Italo, un ex dipendente della “Nuova Corofer” che vi risiede regolarmente da decenni in accordo con l’azienda. Almeno stando a quanto dichiarato telefonicamente dagli uffici stessi dello stabilimento di recupero rottami, che si è trasferito da via del Pontiere a via Bellizzi nel 2008 ma che mantiene quel perimetro come magazzino. Una scelta dettata dalla povertà o dall’isolamento sociale? Oppure una decisione consapevole e ricercata? Ecco l’unica frase che siamo riusciti a strappare in lontananza all’uomo: «Vivo qui da quarant’anni, non voglio parlare coi giornalisti perché scrivono quello che vogliono. Ciao!». Ciò che attira l’attenzione è l’aspetto stravagante di questo scorcio: la tv accesa con la musica ad alto volume, una macchina grigia posteggiata, un piccolo ricovero di ferraglie, un tavolino, alcune sedie arrugginite nel “cortiletto” esterno e un mucchio di fotografie appese, oltre alle pozzanghere sulla superficie sterrata e alla cassetta della posta traballante.

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.