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9mila piacentini hanno già detto “sì” alla donazione di organi al rinnovo della carta d’identità

Complessivamente, nel nostro territorio si attesta il 78.2 percento dei consensi (su 11.383 persone finora interpellate dagli sportelli pubblici), al di sotto della media regionale dell’82.5 percento. Nelle province confinanti, la porzione di abitanti che ha accettato di donare organi e tessuti è ferma al 72.3 percento di Parma e al 68.9 percento di Cremona.

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Al momento del rinnovo della carta d’identità, quasi 9mila abitanti della provincia piacentina hanno già deciso di donare organi e tessuti dopo la morte. Da tre anni, infatti, teoricamente è possibile inserire il consenso o il diniego a questo gesto di generosità direttamente sul documento di riconoscimento. Concretamente, però, non tutti i comuni hanno garantito tale opportunità alla propria gente fin da subito. I primi municipi a essersi attrezzati in tal senso sono stati Nibbiano e Piacenza, rispettivamente il 4 e il 5 agosto 2015. L’ultimo in ordine cronologico è stato Castellarquato, il 6 ottobre 2018.

Complessivamente, nel nostro territorio si attesta il 78.2 percento dei consensi (su 11.383 persone finora interpellate dagli sportelli pubblici), al di sotto della media regionale dell’82.5 percento. Nelle province confinanti, la porzione di abitanti che ha accettato di donare organi e tessuti è ferma al 72.3 percento di Parma e al 68.9 percento di Cremona. Tornando al contesto locale, nel piccolo paesello di Cerignale – con appena un centinaio di anime – il 100 percento dei cittadini maggiorenni a cui è stata sottoposta la domanda “Vuole donare gli organi dopo la morte?” (solo tre, per adesso) ha risposto di sì. Seguono, per dichiarazioni di volontà positive rilasciate durante l’emissione della carta d’identità, Pontenure (97.7 percento), Lugagnano (96.8), Podenzano (93.8) e Nibbiano (91.7). Nella città di Piacenza, sono stati manifestati 3.243 consensi (77.5 percento) e 939 rifiuti (22.5 percento) negli uffici del Quic in via Beverora, che trasmette prontamente la decisione alla banca dati del Ministero della salute.

Non solo la carta d’identità. Ecco come donare gli organi

Gli altri metodi per esprimere la volontà a donare organi e tessuti dopo la morte prevedono di rivolgersi all’Ausl, firmare l’atto olografo dell’Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), compilare il tesserino blu reperibile sul sito internet www.trapianti.salute.gov.it, scrivere la propria dichiarazione su un foglio libero completo dei propri dati anagrafici e firmato. È sempre possibile cambiare idea in merito alla donazione: farà fede l’ultima attestazione rilasciata. Il trapianto di organi oggi non è una sperimentazione, ma un programma terapeutico consolidato al quale i pazienti hanno diritto. Tuttavia, dal punto di vista culturale, a volte risulta difficile pensare che una parte di sé o di un parente possa continuare a vivere in qualcun altro. I comuni piacentini che hanno raccolto più “no” alla donazione di organi e tessuti al rinnovo della carta d’identità sono Pecorara, Gragnano, Ferriere, Bettola, Cortemaggiore, Monticelli e – sul gradino più basso della classifica – Corte Brugnatella con il 54.5 percento di dinieghi.

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.