cultura
Affreschi in balia del maltempo? Preoccupano le finestre aperte di Palazzo Ferrari Sacchini
Dalla finestra spalancata al primo piano di Palazzo Ferrari Sacchini in via Carducci s’intravedono alcuni affreschi colorati. Peccato che, secondo la segnalazione di una passante, quei battenti siano aperti da troppo tempo: «Potrebbero rovinarsi le opere d’arte?», si chiede la lettrice.
In effetti, anche altri residenti e commercianti della zona hanno confermano che la finestra non viene chiusa da qualche settimana. La pioggia e le infiltrazioni d’acqua però potrebbero rovinare i dipinti. Non sarebbe la prima volta in cui una superficie pittorica risulti danneggiata a causa del maltempo. Un’eventualità doppiamente amara per Palazzo Ferrari Sacchini, visto che solo un anno fa sono terminati i lavori di restaurazione dopo il crollo di porzioni di intonaco del prospetto frontale.
L’immobile – voluto dal conte Corrado Ferrari intorno al 1680 – è di proprietà del Demanio statale e fino al novembre 2017 è stato occupato dalla Commissione Tributaria di Piacenza, che poi si è trasferita nella nuova sede in via San Bartolomeo lasciando gli spazi totalmente vuoti. L’ente ha l’intenzione di vendere la struttura, che si sviluppa su tre livelli fuori terra, oltre ad un piano interrato, per una superficie di circa 3.800 metri quadrati. La facciata, vivacemente decorata, è connotata alla base da un alto zoccolo in bugnato. L’interno presenta pregevoli decorazioni ad affresco riconducibili a Robert De Longe (Bacco, La Fama vince il tempo e Trionfo di Cesare) e a Giovanni Battista Natali (Apollo e Satiri).
Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)