Seguici su

curiosità

«Multa e rimozione forzata, ma il divieto di sosta era scritto a biro»

Un cartello di divieto di sosta poco chiaro, regolato da un’indicazione scritta a biro, ha portato una giovane cittadina a lamentarsi della multa ricevuta in via Anguissola.

Pubblicato il

Un cartello di divieto di sosta poco chiaro, regolato da un’indicazione scritta a biro, ha portato una giovane cittadina a lamentarsi della multa ricevuta in via Anguissola.

Un cartello di divieto di sosta poco chiaro, regolato da un’indicazione scritta a biro, ha portato una giovane cittadina a lamentarsi della multa ricevuta in via Anguissola. È accaduto nel piazzale della centrale operativa del 118, dove la studentessa universitaria ha posteggiato per recarsi in ospedale. «Quando sono uscita, non ho più trovato l’automobile. Per fortuna, in quel momento era presente un vigile che mi ha informato della rimozione forzata con carrattrezzi di tutti i veicoli nel parcheggio».

L’area è stata sgombrata per permettere il rifacimento della segnaletica orizzontale. La ragazza è corsa nel deposito di Apcoa in zona stazione: «Ho pagato 57 euro per il ritiro del mezzo, ma sono intenzionata a contestare la sanzione di 28 euro». Poi – su suggerimento di un altro piacentino a cui è capitato un caso simile – è tornata in via Anguissola per fotografare la segnaletica. E qui si è imbattuta nell’amara sorpresa: «Non avevo notato il divieto di sosta, perché il giorno e l’orario erano scritti interamente su un piccolo foglio affisso in basso con il nastro adesivo, con l’inchiostro sbiadito di una penna a sfera».

La giovane ha chiesto agli operai del cantiere di mostrarle i cartelli appena riposti nel furgone, così da immortalarli ed eventualmente utilizzarli per il ricorso. A detta sua, infatti, si è sentita «tratta in inganno dall’avviso scarsamente visibile».

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.