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Besurica, la lettera di una residente: «Inquinamento alle stelle e camini sempre accesi»

Si ricorda che fino al 31 marzo è operativa la disposizione del Piano aria integrato regionale (PAIR 2020) che stabilisce il divieto di utilizzo di combustibili solidi per il riscaldamento domestico negli impianti con efficienza energetica inferiore al 75 percento e nei caminetti aperti o che possono funzionare aperti siti in unità immobiliari dotate di sistema multi-combustibile e ubicati nei comuni a quota altimetrica inferiore ai 300 metri.

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«La Besurica è diventata un prolungamento della tangenziale e un ricettacolo di camini sempre accesi».

È preoccupata la residente Giovanna Sivelli, che non si dà pace per «l’inquinamento nel quartiere» e così ha deciso di inviare una lettera al quotidiano Libertà.

«Ho appreso con molta indignazione lo sforamento dei giorni scorsi della quantità di pm10 nell’aria – uno dei dati peggiori in tutta la Regione – rilevata dalla centralina installata al parco Montecucco», un polmone verde situato proprio nella zona della Besurica. «Nel dicembre dell’anno scorso, durante un’assemblea pubblica nel salone dell’oratorio, un gruppo di abitanti aveva illustrato agli esponenti della Giunta Barbieri le criticità legate al traffico a pochi passi dalle abitazioni. Purtroppo, però, nulla è stato fatto e ora il risultato è fin troppo evidente. Sarebbe doveroso che di fronte a questa grave emergenza – prosegue Sivelli – il Comune adottasse con estrema urgenza delle misure straordinarie, per esempio il divieto assoluto di utilizzare i riscaldamenti a biomassa legnosa o almeno censire realmente gli impianti efficienti e quelli dannosi per l’ambiente. In tutte le case esiste anche un altro tipo di riscaldamento, perciò nessuno rimarrebbe al freddo».

Si ricorda che fino al 31 marzo è operativa la disposizione del Piano aria integrato regionale (PAIR 2020) che stabilisce il divieto di utilizzo di combustibili solidi per il riscaldamento domestico negli impianti con efficienza energetica inferiore al 75 percento e nei caminetti aperti o che possono funzionare aperti siti in unità immobiliari dotate di sistema multi-combustibile e ubicati nei comuni a quota altimetrica inferiore ai 300 metri.

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.