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Un mese in Portogallo a bordo di una Fiat 500, la “missione” dei piacentini Michele Affaticati e Valentina Barbieri

Con un budget totale di 1.400 euro, i giovani hanno viaggiato per oltre quattromila chilometri, facendo tappa in appartamenti, ostelli e alberghi. «Abbiamo scelto di evitare le autostrade e di utilizzare solo i tragitti provinciali per assaporare al meglio la vita fuori dai grandi centri abitati».

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Michele Affaticati e Valentina Barbieri in Portogallo

Hanno percorso quattromila chilometri in tre settimane a bordo di una Fiat 500, peregrinando dalla costa meridionale dell’Algarve fino alla cittadina montana di Monsaraz. Ora i piacentini Michele Affaticati e Valentina Barbieri, con un’età rispettiva di 21 e 26 anni, vogliono restituire al loro territorio (e non solo) un documentario ricco di foto e video spettacolari, paesaggi mozzafiato, dettagli autentici di un paese – il Portogallo – «che ci ha permesso di vedere capre e anziani a passeggio nei sentieri, rocce enormi a ridosso delle abitazioni e distese di natura incontaminata».

Prima della partenza, Michele e Valentina hanno stilato un programma dettagliato della loro “spedizione” a bordo dell’automobile simbolo per eccellenza dell’italianità. Con un budget totale di 1.400 euro, i giovani hanno viaggiato per oltre quattromila chilometri, facendo tappa in appartamenti, ostelli e alberghi.

Anzitutto, sono arrivati a Lisbona, dove hanno noleggiato il mezzo. A questo punto, hanno raggiunto Sintra, un comune nelle vicinanze della capitale: «Ci ha colpito il Palazzo Pena, ricoperto esternamente da colori vivaci, dopodiché siamo scesi a 30 metri di profondità nel pozzo di Quinta da Regaleira». Il loro itinerario li ha portati nella fortezza di Elvas e nel pittoresco paesello di Monsanto, simile al cartone animato dei Flintstones: «Enormi rocce tondeggianti circondano le porte e le finestre delle abitazioni. L’imponenza della natura incontra l’intervento umano».

All’orizzonte, poi, Michele e Valentina hanno seguito lo «splendido faro» di Cabo da Roca, un promontorio pieno di scogliere che segna il punto più occidentale del continente europeo. «C’è un luogo iconico che non dimentichiamo – ammettono i piacentini -, cioè Azenhas do Mar, un borgo sull’oceano in cui tutti praticano il surf. Lì, tra l’altro, il mare ha eroso una piscina naturale alimentata dalle onde alte che si scagliano sugli scogli».

La Fiat 500 carica di valigie è stata condotta a Cabo Espichel, Setubal, Lagos, Faro, Tavira, Nerva, Vila Real de Santo António e in altre circa trenta località a bassissima incidenza turistica, passando per le spiagge dorate di Sagres e lungo il Rio Tinto (Fiume Rosso) che ha origine nelle montagne della Sierra Morena in Andalusia e presenta un elevato colore rossastro a causa del ferro disciolto.

«Abbiamo scelto di evitare le autostrade e di utilizzare solo i tragitti provinciali per assaporare al meglio la vita fuori dai grandi centri abitati. Abbiamo ripreso e fotografato questi scorci, anche con l’ausilio di un drone dall’alto – comunicano Michele e Valentina -. Vorremmo proporre i contenuti in una mostra multimediale a Piacenza».

Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.