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La bellezza non ha età. Manicure e messa in piega per le “nonne” della Besurica
«Anche all’interno di un centro diurno – ha chiarito l’animatrice sociale Isabella Bernazzani – ci si può sentire accudite e apprezzate grazie a dimostrazioni di attenzione e cura, recuperando ricordi lontani legati alle cure di bellezza. Quando si è anziani anche i piccoli gesti come venire truccati o pettinati assumono un valore immenso, perché fanno sentire amati e considerati, restituendo un’identità a volte perduta».

La bellezza non ha età. E neppure rughe, capelli grigi o tremore alle mani. Il diritto alla vanità, in altre parole, non appartiene solo ai giovani. Lo hanno rivendicato – con un velo di smalto sulle unghie e qualche bigodino – una decina di splendide nonne del centro diurno per anziani alla Besurica.
L’altro pomeriggio, si è tenuto un incontro intergenerazionale all’insegna di manicure e messa in piega: le ospiti della struttura comunale gestita da Unicoop sono state raggiunte dalle studentesse della classe terza di cure estetiche di “Tutor”, l’ente di formazione con sede a Piacenza e Fiorenzuola d’Arda. È stato il terzo appuntamento che ha visto protagoniste le hair stylist e make up artist del futuro. «Anche all’interno di un centro diurno – ha chiarito l’animatrice sociale Isabella Bernazzani – ci si può sentire accudite e apprezzate grazie a dimostrazioni di attenzione e cura, recuperando ricordi lontani legati alle cure di bellezza. Quando si è anziani anche i piccoli gesti come venire truccati o pettinati assumono un valore immenso, perché fanno sentire amati e considerati, restituendo un’identità a volte perduta». L’obiettivo del progetto è stato quello di migliorare il benessere psico-fisico tramite la promozione dell’autostima.
Il tutto si è svolto in un’atmosfera rilassante con sottofondo musicale, vaporizzando nell’aria profumi delicati e avvolgenti. I trattamenti di bellezza sono partiti da pulizia del viso, trucco e manicure. «Ho 92 anni, è una delle ultime gioie prima di morire. Ho cresciuto sei figli e non ho mai avuto tempo per andare dall’estetista», ha sussurrato Italia Faccin, con un sorriso raggiante sulle labbra e le mani tese in avanti per ricevere lo smalto sulle unghie. Le stesse mani con cui, per decenni, ha tagliato i cocomeri in un chiosco d’angurie in provincia.
«È un momento di scambio intergenerazionale con una forte valenza sociale, favorendo il contatto tra i giovani e gli anziani, al di là dell’opportunità formativa che rappresenta per le studentesse – ha confermato la coordinatrice di “Tutor” Mjriam Ragazzi – Le ragazze, munite di forbici, spazzole e smalti, hanno condotto una nuova esperienza sul campo. È una iniziativa che la nostra scuola ha già portato in campo negli anni passati in altre strutture cittadine e che anche questa volta è risultata essere molto gradita da tutti i partecipanti». Tra qualche settimana, si replicherà nel centro diurno Unicoop sul pubblico passeggio.
Thomas Trenchi
(Pubblicato sul quotidiano Libertà)
