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cultura

Dopo 65 anni torna la commedia dialettale su Gianni Poggi. Tutte le date al teatro President

Di preciso, gli spettacoli si terranno venerdì 15 (ore 21), sabato 16 (ore 21) e domenica 17 febbraio (ore 16), nell’ambito della rassegna dialettale dedicata a don Luigi Bearesi e allestita – ça va sans dire – dalla compagnia teatrale della “Famiglia Piasinteina”. 

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Un’impresa che sembrava irrealizzabile, invece, è diventata realtà: questo weekend, al teatro President di Piacenza, andrà in scena una commedia di Egidio Carella che è stata rappresentata una sola volta – e non nella sua completezza – nel 1954 al teatro Municipale, in occasione della premiazione dei piacentini benemeriti dell’epoca.

Di preciso, gli spettacoli si terranno venerdì 15 (ore 21), sabato 16 (ore 21) e domenica 17 febbraio (ore 16), nell’ambito della rassegna dialettale dedicata a don Luigi Bearesi e allestita – ça va sans dire – dalla compagnia teatrale della “Famiglia Piasinteina”. Di preciso, gli spettacoli si terranno venerdì 15 (ore 21), sabato 16 (ore 21) e domenica 17 febbraio (ore 16), nell’ambito della rassegna dialettale dedicata a don Luigi Bearesi e allestita – ça va sans dire – dalla compagnia teatrale della “Famiglia Piasinteina”.

Gli spettatori potranno assistere ai testi di Carella “La t’è andä bein”, commedia brillante in un atto, e “Col cör in gula”, scenetta in due quadri e un intermezzo, con la partecipazione straordinaria del maestro Corrado Casati e di voci liriche del coro del teatro Municipale.

Il regista Pino Spiaggi ha risposto ad alcune domande di SportelloQuotidiano.com.

Come nascono queste commedie?

«Queste commedie sono venute alla luce prendendo spunto da vicende e fatti reali, ma soprattutto sono il frutto della fantasia di coloro che conoscono la dimensione popolare piacentina e che hanno il dono, non comune, di saper scrivere monologhi, scenette e commedie in grado di affascinare e coinvolgere il pubblico della città e della provincia».

“Col cör in gula” non era rappresentata addirittura dal 1954…

«Carella ha scritto una commedia in due quadri e un intermezzo interamente dedicata al grande Gianni Poggi, allo scopo di rendere nota la sua fulgida carriera. Si tratta di un intreccio, non semplice, tra canto e recitazione la cui messa in scena risulta essere difficile e complicata, soprattutto nel reperire voci liriche e un maestro di pianoforte. Per questo motivo, ritengo che le difficoltà abbiano scoraggiato, nel tempo, i vari registi».

A chi si rivolge il teatro dilettale? 

«Il teatro dialettale è rivolto a tutti, in particolare dovrebbe coinvolgere i giovani. Solo così si potrà tenere viva la tradizione popolare nonché la millenaria cultura della nostra città».

La trama di “La t’è andä bein”

“La t’è andä bein” è ambientata negli anni trenta in una casa di un rione popolare dove, nell’ambito dei problemi quotidiani, spiccano la scarsa cultura e momenti di sfogo di nervi in alternanza con quelli del cuore. La simpatica figura di Gigiotto Torlini contrasta con quella della più scorbutica della moglie Marietta. Vivo e spiccato è invece il contrasto fra l’instabilità, il malessere, la trascuratezza del figlio Nuccio, col garbo e l’affettuosità della cugina Tina, innamorata dello stesso Nuccio. Lisetta è una ragazza la cui migliore virtù non è certo la serietà e, in combutta con la madre Pävla, inscena un inganno per poter sposare Nuccio e sistemarsi. Tutto sembra che possa concretizzarsi quando appare Raffaele, amante di Lisetta. L’amore sviscerato di Lisetta per Nuccio scompare improvvisamente quando Pävla, Lisetta e Raffaele abbandonano la scena lasciando nella disperazione Nuccio e, al tempo stesso, nella felicità Gigiotto e Marietta. Ai suddetti personaggi si aggiunge la simpatica figura del giovane Gigetto che appare in scena accompagnando in casa Torlini l’amante di Lisetta, il simpatico e scaltro Raffaele. L’epilogo, quasi scontato, è dei migliori.

La trama di “Col cör in gula”

“Col cör in gula” è stato scritto al fine di ricordare ed esaltare il famoso tenore piacentino Gianni Poggi. L’intento è chiaramente quello di rammentare ai concittadini la giovinezza e la fortunata carriera di quell’artista del quale hanno sempre apprezzato non solo l’arte, ma anche la cordialità e il costante affetto per la città nativa. Nel primo quadro il padre (Pino Spiaggi) del giovane Gianni, dotato di una voce tenorile non comune, è convinto, almeno inizialmente, che il figlio debba dedicarsi a trovare un lavoro stabile piuttosto che pensare a cantare. Al contrario, la madre (Mirella Girometti) stravede per le qualità canore del figlio creando un vivace e umoristico scambio di opinioni con il marito. Appare poi in scena l’amico di Gianni (Pietro Rebecchi), pure lui cantante, ma non certo, come lui stesso asserisce, dalle qualità canore non paragonabili a quelle di Gianni. Attraverso un simpatico scambio di opinioni e di esilaranti battute fra i tre personaggi, prima di lasciare la scena esalta le qualità canore di Gianni, tale da catturare persino l’attenzione del padre. Per finire, si ode il canto del figlio, che sta rientrando in casa, tra la commozione dei genitori. La scena del secondo quadro si svolge in un’osteria che riflette quel particolare ambiente popolare dei coristi del Teatro Municipale, riunitisi, assieme al Maestro ed ai tradizionali frequentatori (attori), per festeggiare i trionfi di Gianni, diventato ormai un famoso tenore. Fra una romanza (Bôttein) e una battuta, ecco apparire il fedele amico di Gianni, in compagnia dell’amministratore, che annuncia a breve l’arrivo dell’illustre concittadino. Quando Gianni entra in scena, prima di recarsi al Teatro Municipale per un concerto, tutti i presenti lo abbracciano e si congratulano con lui. Il quadro si conclude con un canto corale coinvolgente. Il siparietto si svolge tra il primo e secondo quadro, onde dar modo al cambio di scena, ha luogo un simpatico incontro tra due amici (Carlettô e Giôvannein) dove, il simpatico Giôvannein dialoga con l’ingenuo Carlettô.

Interpreti: Fabio Agosti, Danilo Anelli, Daniela Balordi, Lorenza Bardini, Gildo Campominosi, Manuela Chiappini, Gianpaolo Foanna, Lucia Fortunati, Sergio Giovisi, Mirella Girometti, Cesare Ometti, Gigi Pastorelli, Carlo Pinotti, Luca Ragazzi, Pietro Rebecchi, Pino Spiaggi, Bruno Tramelli, Silvia Uccelli, M.o Corrado Casati, Andrea Galli (Tenore), Carlo Nicolini (Tenore), Gianni Zucca (Tenore).

Rammentatrice Nice Fariselli, costumi Lorenza Bardini, musiche Corrado Casati e Luciano Del Giudice, assistente di scena, Paola Nicelli, acconciature e trucchi On Hair di Lorenza Pezzoni.

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.