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Un anno dopo l'alluvione, la testimonianza da Roncaglia

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Piove. A Roncaglia, piove ancora. Piovono ricordi, rabbia e speranze di chi, quel giorno, fu assediato da una terribile alluvione, dall’ambiente che si ribellava alle autorità incapaci di tutelarlo. Sono passati dodici mesi dall’esondazione del Nure e del Trebbia, avvenuta il 14 settembre 2015; dai pianti, i morti, le case crollate, le attività economiche da rimettere in piedi, che costrinsero tanti cittadini a cercare una forza prima d’ora sconosciuta, trovando la solidarietà inaspettata dei piacentini.

Non si tratta, però, solo di quelle esperienze tragiche che si rammentano per anni nel dolore collettivo: è anche, e soprattutto, il racconto di chi, dal nulla, ha perso una fetta di quotidianità.

«Durante l’alluvione stavo dormendo – racconta Sara, residente di Roncaglia -. Mia madre mi ha svegliata urlando, dicendomi di guardare fuori dalla finestra. Ero scioccata, ho pianto per mezz’ora».

Il garage di Sara era sommerso dal fango: «Scesi le scale e vidi la mia macchina ricoperta di melma, inutilizzabile».

Non s’è trattato, dunque, di una danno enorme dal punto di vista economico, ma importante per i ritmi della sua vita, improvvisamente spezzati e ostaggio di una bestia indomabile: «Non sapevo più come raggiungere il posto di lavoro. Non ho perso solo la macchina, che a causa della crisi economica non ho potuto ricomprare, ma anche tante fotografie e arredi a cui tenevo simbolicamente».

Sara non ha ricevuto alcun rimborso: «I beni mobili, come l’automobile, non sono soggetti al risarcimento. Inoltre, richiedere perizie ed ulteriori lungaggini burocratiche, sarebbe costato più del valore della macchina. Le istituzioni ci hanno abbandonato».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.