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Lo sceriffo vigila sulla fiera di Sant’Antonino: tanti selfie e una dritta per il sindaco – VIDEO

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Camminata lenta e vigile, sguardo attento e imperturbabile. Altroché i passaggi delle istituzioni o le fasce tricolore: sulla fiera di Sant’Antonino, la passerella più importante è stata quella di Enzo “the sheriff” (come ama farsi chiamare nell’accezione anglosassone del suo soprannome). Lui è lo sceriffo del centro storico, classe 1957, famosissimo in tutta la provincia piacentina, dove bazzica da un mercato all’altro. Così celebre da essere stato, per qualche anno, promoter della discoteca Avila. Al mercoledì mattina, abitualmente, si trova tra i banchi della città. Al giovedì, invece, girovaga a Perino, il suo paese di provenienza. Perché passano le generazioni, trascorrono gli anni, si abbassano le saracinesche dei negozi e ne aprono di nuovi, ma ci sono quei simboli che rimangono invariati. Lo sceriffo – che va preso ovviamente col sorriso sulle labbra e un po’ di ironia – è uno di quelli. Ciò che cambia è la sua uniforme: sbracciata in estate, pesante in inverno, ma sempre ricoperta dalle stelline dorate che gli vengono regalate.

Lo sceriffo non ha mancato una perlustrazione sulla festa patronale di Piacenza, che si svolge ogni 4 luglio sul Pubblico Passeggio, rivelandosi una vera e propria attrazione per i passanti. Lo conferma lui stesso: «Ho scattato molti selfie, in tanti mi hanno fermato». Pur essendo un po’ titubante, accetta di rispondere a qualche domanda, svelando di essere un fiero sostenitore della neoeletta a sindaco Patrizia Barbieri: «Guarda, ho la sua spilla sul petto! Sarà un’amministrazione meravigliosa, farà grandi cose». Ma un consiglio, sul tema della sicurezza, ci tiene a darglielo: «Occorrono più sceriffi!».

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.