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La lettera di Sportello Quotidiano al Comune: serve un cimitero per animali

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Nella seguente lettera indirizzata al sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ribadiamo la necessità di realizzare un cimitero per animali in città. Da alcuni mesi questo blog cerca di sensibilizzare la politica a costruire una struttura che renda più lieve lo strappo tra l’uomo e il suo amico a quattro zampe. Il vicesindaco Elena Baio, con delega alla Tutela degli animali, ci ha rassicurato che entro un mese diventerà effettivamente operativa e comincerà a valutare tale iniziativa. 

Cara sindaco, 

Vado dritto al punto: Piacenza ha bisogno di un cimitero per animali domestici. Spero che lei possa rivelarsi attenta a questa tematica. In campagna elettorale ha ammesso di voler bene al suo Cavalier King di nome Harry, e proprio a Sportello Quotidiano ha promesso di «appoggiare la realizzazione di un cimitero per gli animali d’affezione dove i proprietari possano rendere visita ai loro cari amici, che spesso sono i soli e ultimi compagni di viaggio di molte persone, specialmente anziane». Bene: ora tocca a lei. Ma sta anche alla correttezza degli altri schieramenti che correvano per la poltrona di sindaco, i quali – sempre su questo blog – hanno accettato di farne un impegno condiviso e trasversale: perciò, per una volta, si lascino da parte le beghe politiche e si proceda con quest’opera importante per la sfera civile della città. 

Non è una banalità o un’esagerazione. Me ne sono accorto ulteriormente qualche settimana fa, quando ho ritrovato un povero gatto, bianco e bellissimo, disteso sull’asfalto con la testa sanguinante. Era stato appena investito da un’automobile. Suonando i campanelli della via e seguendo il passaparola del vicinato, il padrone del micio ha aperto la porta, è uscito sulla strada e si è inginocchiato a raccogliere quello che magari era stato il compagno di una vita. Poi ha cominciato a piangere. E io, nel frattempo, mi chiedevo che fine avrebbe fatto il corpo dell’animale, che in quel momento per l’uomo era un incredibile ricettacolo di ricordi, sentimenti, intimità… (solo chi accudisce un animale, forse, può capire con quale “prepotenza” un cucciolo s’inserisca nella propria affettività). Nel caso in cui avesse avuto un giardino, avrebbe potuto seppellirlo nel prato di casa (ma solo dopo le verifiche del veterinario, comunque con il rischio di disseppellimento da parte di qualche altro animale). Altrimenti, sarebbe stato costretto a rivolgersi a una ditta di smaltimento che brucia i cadaveri senza restituire le ceneri, oppure per conservarlo nell’urna avrebbe dovuto affidarsi a un centro di cremazione singolo sicuramente costoso. Nelle peggiori ipotesi, avrebbe gettato i resti nei rifiuti. Non so cos’abbia scelto quell’uomo, ma so che sarebbe stato felice di poter contare su una struttura apposita: un cimitero per animali a Piacenza. 

Ribadisco: è una questione di civiltà. Si valutino il valore educativo che un animale ha per un bambino o per un anziano – cui riempie gli attimi di solitudine – e il problema igienico: in assenza di un cimitero, le spoglie spesso vengono incenerite insieme all’immondizia domestica, gettate nel cassonetto e seppellite nei giardini. Quest’opera è stata realizzata in tante parti d’Italia. Già nei mesi scorsi, su Sportello Quotidiano erano state approfondite le differenti modalità amministrative, sia concedendo un’area ad un privato, sia mettendo in atto una vera e propria gestione comunale. Il campo di Pavia, realizzato all’interno di uno spazio di proprietà dell’Amministrazione, può ospitare migliaia di creature di ogni dimensione, ad un costo per utente di 180 euro per sei anni. A Trieste, cani, gatti, criceti e uccelli da gabbia possono beneficiare della sepoltura nelle zone propense, a condizione che un apposito certificato veterinario escluda la presenza di malattie trasmissibili. A Milano è stato inaugurato nel 2015, dove l’assessorato ha stipulato una convenzione che consente di contenere i prezzi a seconda del reddito. Altre strutture sono collocate a Pescara, Reggio Calabria, Bologna, Caserta, Ferrara, Bari, Sassari. Ad Aulla è interamente gestito dal Comune.

A Piacenza, si potrebbe approvare un regolamento e una variante urbanistica, così da permettere l’insediamento di un impianto di questo tipo: nessun costo per il Comune, ubicazione in area periferica e affidamento tramite gara a un privato, che potrebbe predisporre facilitazioni per i proprietari a basso reddito e per coloro che sostituiscono l’esemplare deceduto presso un canile o un gattile. Sindaco Barbieri, a lei e alla sua Giunta va il compito di provare a passare ai fatti.

Thomas Trenchi

Classe 1998, giornalista professionista dell'emittente televisiva Telelibertà e del sito web Liberta.it. Collaboratore del quotidiano Libertà. Podcaster per Liberta.it con la rubrica di viaggi “Un passo nel mondo” e quella d’attualità “Giù la mascherina” insieme al collega Marcello Pollastri, fruibili anche sulle piattaforme Spreaker e Spotify; altri podcast: “Pandemia - Due anni di Covid” e un focus sull’omicidio di via Degani nella rubrica “Ombre”. In passato, ideatore di Sportello Quotidiano, blog d'approfondimento sull’attualità piacentina. Ha realizzato anche alcuni servizi per il settimanale d'informazione Corriere Padano. Co-fondatore di Gioia Web Radio, la prima emittente liceale a Piacenza. Creatore del documentario amatoriale "Avevamo Paura - Memorie di guerra di Bruna Bongiorni” e co-creatore di "Eravamo come morti - Testimonianza di Enrico Malacalza, internato nel lager di Stutthof". Co-autore di “#Torre Sindaco - Storia dell’uomo che promise un vulcano a Piacenza” (Papero Editore, 2017) e autore di "La Pellegrina - Storie dalla casa accoglienza Don Venturini" (Papero Editore, 2018). Nel maggio del 2022, insieme ai colleghi Marcello Pollastri e Andrea Pasquali, ha curato il libro-reportage "Ucraina, la catena che ci unisce", dopo alcuni giorni trascorsi nelle zone di guerra ed emergenza umanitaria. Il volume è stato pubblicato da Editoriale Libertà con il quotidiano in edicola. Ecco alcuni speciali tv curati per Telelibertà: "I piacentini di Londra" per raccontare il fenomeno dell'emigrazione dei piacentini in Inghilterra nel secondo dopoguerra, con immagini, testi e interviste in occasione della festa della comunità piacentina nella capitale britannica dal 17 al 19 maggio 2019; “I presepi piacentini nel Natale del Covid”; “La vita oltre il Covid” con interviste a due piacentini guariti dall’infezione da Coronavirus dopo dure ed estenuanti settimane di ricovero in ospedale; il reportage “La scuola finlandese” negli istituti di Kauttua ed Eura in Finlandia.